È stata inaugurata oggi, lunedì 15 maggio, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la sede della scuola superiore della magistratura, a Napoli. Durante la cerimonia è stato presentato anche l’anno formativo 2023. All’appuntamento hanno partecipato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e il presidente della Scuola, Giorgio Lattanzi.
“Sono molto lieto di partecipare alla presentazione dell’attività formativa organizzata per il 2023 dalla Scuola superiore, anche perché coincide con l’inaugurazione della sua terza sede. La scelta di Castel Capuano assume grande significato sotto il profilo della storia del diritto – ha detto Mattarella – È, infatti, tradizionalmente, sede giudiziaria. Già nel 1540 con le Corti di Giustizia, civili e criminali. Dal 1861 e fino a non molti anni addietro è stato sede degli uffici giudiziari di Napoli. In questi ambienti si è affermata l’importante Scuola dei giuristi napoletani, che affonda le proprie radici nella prima università “laica” istituita, nel 1224 da Federico II, con il dichiarato scopo di formare il gruppo dirigente necessario per il governo dello Stato. In questo luogo, oggi, la Scuola superiore della Magistratura offre ulteriori percorsi formativi. Si arricchisce così il panorama dei corsi, ai quali possono accedere anche esponenti dell’avvocatura, aspetto che contribuisce a completare la visione d’insieme del processo e della funzione che esso assolve”, ha proseguito il presidente della Repubblica.
“Nel quadro degli equilibri costituzionali i giudici sono soggetti soltanto alla legge. Il che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l’espressione prima. In queste considerazioni si ritrova l’essenza dell’indipendenza della Magistratura come patrimonio irrinunciabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia costituzionale”, ha detto Mattarella durante la cerimonia di inaugurazione parlando Scuola Superiore della Magistratura a Napoli.
“La risposta alle istanze di giustizia impegna la Magistratura a trovare soluzioni ancorate esclusivamente nel diritto positivo. Si deve avere ben chiara la distinzione della doverosa interpretazione e applicazione delle norme rispetto alla pretesa di poterne creare per soddisfare esigenze che non possono trovare riscontro nell’ambito della funzione giurisdizionale, secondo quanto è previsto nel nostro ordinamento costituzionale – ha proseguito il capo dello Stato – È bene aver presente che lo stesso rispetto che deve essere assicurato alla piena indipendenza della funzione giudiziaria deve essere sempre riconosciuto e assicurato anche alle altre funzioni dello Stato”.
“Le responsabilità individuali vanno giudicate con precisione e senza alcun condizionamento, avendo sempre cura di muoversi nell’ambito della competenza funzionale attribuita alla Magistratura, che consiste nella risoluzione delle controversie e nell’accertamento dei reati – ha aggiunto Mattarella – Il processo non può essere utilizzato per finalità diverse, che ne stravolgerebbero il ruolo, mettendo gravemente a rischio la fondamentale separazione fra i poteri”.
“Talvolta le istanze di tutela dei diritti che vengono presentate alla Magistratura assumono connotazioni nuove e inedite, rispetto alle quali risulta difficile rinvenire una puntuale e chiara disciplina normativa, nonostante sia stata a più voci sollecitata. Vi sono, indubbiamente, alcuni ritardi del Legislatore”, ha poi concluso il presidente della Repubblica.