Oltre 250 giornalisti sotto vigilanza, di cui 22 sotto scorta. Sono numeri preoccupanti quelli emersi nel corso della riunione dell’Osservatorio sulle minacce ai giornalisti che si è tenuta oggi, 9 maggio 2022, presso la Prefettura di Milano.
All’incontro erano presenti anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, il vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Angelo Baiguini e il presidente dell’Ordine regionale della Lombardia, Riccardo Sorrentino.
Nel primo trimestre 2023 la Lombardia risulta essere la regione con il più alto numero di casi di intimidazioni contro giornaliste e giornalisti. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta durante l’incontro all’aumento delle minacce, anche via social, da parte di gruppi neonazisti e neofascisti.
Nel corso della riunione, le testimonianze dei cronisti Nello Scavo e Paolo Berizzi, costretti a vivere sotto protezione delle forze di polizia per via del loro lavoro, che hanno richiamato l’importanza di non trascurare nessun caso, sporgendo sempre denuncia, anche per favorire il lavoro di individuazione dei responsabili da parte delle forze dell’ordine.
L’Organismo permanente di supporto al Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti” è composto da rappresentanti di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana.
La riunione è stata co-presieduta, in presenza, dal prefetto di Milano Renato Saccone e dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza – direttore centrale della Polizia criminale prefetto Vittorio Rizzi e ha visto la partecipazione delle autorità provinciali di Pubblica Sicurezza della regione Lombardia.
L’analisi approfondita degli atti intimidatori nei confronti dei professionisti dell’informazione nel primo trimestre dell’anno in corso ha fatto registrare, con 28 episodi intimidatori, un decremento del 36% rispetto all’analogo periodo del 2022, durante il quale erano stati censiti 44 eventi.
Il prefetto Vittorio Rizzi ha sottolineato come le minacce ai giornalisti non devono essere oggetto di sottovalutazione ed ha ribadito l’importanza di una tempestiva ed efficace condivisione delle informazioni fra forze di polizia e professionisti dell’informazione per consentire un’analisi sempre più puntuale ed approfondita del fenomeno che può diventare terreno fertile per un’escalation di violenza sempre più grave: «I linguaggi d’odio sono sempre esistiti ma con i social sono diventati un’emergenza. Con il Servizio analisi criminale, l’Ordine nazionale dei giornalisti e la Federazione nazionale della Stampa abbiamo organizzato seminari sulla criminalità informatica, le minacce in rete e l’importanza della denuncia alle forze di polizia, perché si possano valutare nel modo più aderente alla realtà tutte le intimidazioni e le compressioni alla libertà di stampa».
Il prefetto di Milano Renato Saccone ha sottolineato come i giornalisti lombardi e di tutto il resto del Paese possano «fare sicuro affidamento nella costante presenza delle istituzioni, quale sicuro presidio per il sereno ed equilibrato svolgimento di un lavoro quotidiano e prezioso, che proprio perché assolto con imparziale dedizione concorre alla crescita della comunità ed al consolidamento di una salda coscienza civica».