Iniziative in tutta Italia per celebrare la 30ª edizione della ricorrenza Onu istituita per celebrare la libertà di stampa. La segretaria generale Costante: «La libertà del giornalismo va di pari passo con la dignità del lavoro». Il presidente Di Trapani: «Restano irrisolti i problemi strutturali che relegano l’Italia in coda alla classifica dei Paesi della Ue».
«Il giornalismo non è un crimine, come ha detto anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Per questo la Fnsi chiede che siano liberati i tanti giornalisti imprigionati in tutto il mondo». Così Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, intervenendo all’iniziativa “Libertà di stampa, mai abbassare la guardia” organizzata a Conselice (Ravenna), in occasione della 30ª Giornata mondiale per la libertà di stampa, mercoledì 3 maggio 2023.
Costante ha elencato le criticità che contribuiscono a rendere meno libera l’informazione in Italia: «In Senato si esaminano disegni di legge che finalmente vorrebbero togliere il carcere, ma sono sbilanciati su sanzioni pecuniarie eccessive; non c’è tutela dei colleghi che continuano a essere pagati pochi euro a pezzo; tanti cronisti precari sono vittime di querele bavaglio e intimidazioni».
E ancora, «la libertà di stampa va di pari passo con la dignità del lavoro», ha ribadito la segretaria generale Fnsi. Con lei, nella sala del Consiglio comunale, anche Matteo Naccari, segretario aggiunto Fnsi; il segretario aggiunto vicario, Domenico Affinito e altri componenti di giunta esecutiva; il presidente dell’Odg Emilia-Romagna, Silvestro Ramunno; Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa istituito a Conselice nel 2021, i genitori di Mario Paciolla, croniste e cronisti finiti nel mirino per il loro lavoro. Ad aprire la manifestazione la sindaca di Conselice, Paola Pula.
Da Napoli, dove ha partecipato all’evento organizzato dal Sugc in collaborazione con Articolo21 e Amnesty International Italia, il presidente Fnsi Vittorio di Trapani ha rimarcato che «restano irrisolti i problemi strutturali che relegano l’Italia in coda alla classifica dei Paesi della Ue. Ad oggi – ha rilevato – nulla è stato fatto e nulla è in cantiere contro le querele bavaglio, nulla per aumentare la sicurezza dei giornalisti, e tutto questo in un contesto di precariato dilagante che rende i giornalisti ancor più a rischio di ricatti e bavagli».
All’incontro, introdotto dal segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania Fabrizio Cappella e coordinato da Laura Viaggiano, sono intervenuti anche il segretario aggiunto della Fnsi, Claudio Silvestri; il presidente di Articolo 21 Paolo Borrometi e il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. A seguire Di Trapani e Silvestri si sono recati ad Arzano con il collega Mimmo Rubio per portare la loro solidarietà al giornalista costretto a vivere sotto scorta per aver raccontato le commistioni tra politica e camorra in quel territorio.
Numerose in tutta Italia le manifestazioni organizzate in collaborazione con le Associazioni regionali di Stampa e l’associazione Articolo21, tutte nello spirito del motto “Il giornalismo non è un crimine”.
A Firenze, l’Associazione Stampa Toscana ha celebrato la Giornata per la libertà di stampa davanti all’ex Gkn di Campi Bisenzio con i lavoratori in lotta da due anni. «Per noi la vertenza Gkn è il simbolo della libertà di informazione, perché questa battaglia sarebbe stata dimenticata se non ci fossero stati tanti colleghi di tutti gli organi di informazione a portarla a conoscenza delle istituzioni e dei cittadini», ha osservato il presidente Sandro Bennucci, presente con una delegazione di consiglieri della Fnsi e i rappresentanti dei gruppi di specializzazione e dell’Odg della Toscana.
A Venezia, un flash mob sul Ponte di Rialto ha catturato l’attenzione e la solidarietà di residenti e turisti. In campo San Bartolomio le voci del sindacato, con Monica Andolfatto, segretaria dell’Assostampa e componente della giunta Fnsi, dell’Ordine regionale, con la segretaria Francesca Mazzola e di Articolo21, con Giuseppe Giulietti, fondatore dell’associazione ed ex presidente della Fnsi. Accanto allo striscione “Il giornalismo non è un crimine” ne è stato poi srotolato anche un altro con la scritta “La Nuova e Il Gazzettino devono rimanere a Venezia” contro la decisione degli editori di smantellare le storiche redazioni dei due quotidiani.
A Roma, l’Usigrai ha fatto visita alle colleghe e ai colleghi di Report, che, proprio per il loro lavoro d’inchiesta, sono stati spesso bersaglio di chi in questi anni ha tentato di fermarne il lavoro. «La libertà di stampa non basta celebrarla, ha bisogno di iniziative concrete; la prima è quella di un provvedimento per chiudere con la stagione delle querele bavaglio con le quali si vogliono intimidire e fermare i giornalisti che con il loro lavoro garantiscono ai cittadini il diritto ad essere informati», il messaggio lanciato dai rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico.
A Latina la staffetta per la Giornata mondiale per la libertà di stampa, insieme con Articolo21 e con la sezione provinciale di Stampa Romana, ha anche ricordato Giulio Regeni a 87 mesi dalla scomparsa. «È importante ribadire la necessità di poter raccontare territori difficili e tra questi c’è il Lazio, che conta un record di aggressioni ai giornalisti e agli operatori dei media», ha detto Graziella Di Mambro, responsabile legalità di Articolo21.
Un convegno/corso di formazione con crediti per i giornalisti dal titolo “Vietato informare. Come reagire alle minacce e querele intimidatorie che vogliono zittire i giornalisti. Il ruolo delle Istituzioni europee”, organizzato insieme con Articolo21, era in programma a Milano, al Memoriale della Shoah di piazza Edmond Jacob Safra. Mentre a Torino Associazione Stampa Subalpina e Ordine regionale dei giornalisti hanno presentato a palazzo Ceriana Mayneri, il nuovo sito web Casa dei Giornalisti.
Intanto a Bruxelles si è svolto il meeting finale di Safety4Jourlists, progetto della Federazione europea dei giornalisti cui ha aderito anche la Fnsi. Alla presenza della vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, sono stati ricordati giornaliste, giornalisti, blogger, fotografi, operatori per immagini che raccontano la quotidianità in ogni angolo del mondo e, per questo, sono perseguitati e imprigionati.