La camorra di Ponticelli controlla in maniera capillare i rioni di edilizia popolare, erti a fortino dei clan.
Un dato che trapela nitidamente dalle denunce che continuano a pervenire alla redazione del nostro giornale da parte degli abitanti del quartiere, stanchi di vedersi costretti ad assecondare le logiche camorristiche, ma troppo spaventati per esporsi in prima linea contro gli esponenti della malavita locale.
La camorra occupa di forza le abitazioni in cui vivono le famiglie estranee alle dinamiche malavitose: accade nel Parco Conocal, fortino del clan D’Amico, ma anche nel Rione Fiat, il fortino del clan De Martino.
Lo confermano le testimonianze dirette di chi è stato costretto ad abbandonare la casa in cui ha vissuto per anni, vedendosi negare la possibilità di poter portare via mobili, elettrodomestici, abiti, effetti personali, ricordi.
Lo confermano le testimonianze indirette degli altri residenti in zona, costretti ad assistere impassibili, con occhi pieni di rabbia e paura, a quell’irriverente atto di sopraffazione che potrebbe estendersi anche ai loro alloggi.
Questo il triste quadro che emerge dai loro racconti e che narra di clan concentrati a fortificare il controllo del territorio, partendo dai rioni in cui sono storicamente radicati, impegnandosi a sgomberare gli alloggi occupati dalla gente comune per favorire l’insediamento di affiliati o di “simpatizzanti” del clan, come amici d’infanzia che seppure non direttamente coinvolti nelle dinamiche malavitose sono comunque propensi a garantire omertà e connivenza all’organizzazione. Una premessa fondamentale per agire indisturbati e ridurre il pericolo di esporsi a “soffiate” che potrebbero agevolare l’operato delle forze dell’ordine.
Di recente, nel rione Fiat, una figura di spicco del clan De Martino, avvalendosi del supporto di un altro soggetto contiguo alla cosca ed imparentato con uno dei giovani perni portanti del clan De Micco, avrebbe “liberato” due alloggi in via Esopo, fortino del clan De Martino. Nella fattispecie, i due appartamenti nei quali vivevano persone anziane, occupati di recente, sarebbero stati sgomberati per garantire un alloggio agli affiliati che si apprestano a mettere su famiglia.
Non solo occupazioni coatte per assegnare un’abitazione agli affiliati, il business della compravendita degli alloggi nei rioni Incis e Fiat, controllati dai De Martino, continua a garantire ingenti guadagni al clan. Il prezzo di acquisto di una casa popolare oscilla tra i 10mila e i 15mila euro, in base a una serie di fattori: grandezza, condizione dell’immobile e non solo.
Così come emerso dalle testimonianze degli abitanti del Conocal, anche nei rioni sotto il diretto controllo dei De Martino ai nuclei familiari che vivono negli alloggi da riassegnare non viene posto nessun ultimatum. Se in passato i clan imponevano un’estorsione in piena regola per continuare a vivere nelle proprie case, adesso questa “concessione” sembra superata. Un dettaglio dal quale trapela la mutata esigenza della camorra, principalmente intenzionata a rafforzare il controllo dei suoi arsenali e ad ambire, al contempo, a fonti di guadagno più consistenti ripopolando alloggi, solo sulla carta di proprietà del Comune di Napoli.