Biagio Chiariello, comandante della polizia municipale di Arzano, nonché ex appartenente alla Direzione Investigativa Antimafia, da sempre impegnato in prima linea in attività di contrasto all’illegalità diffusa in diversi comuni dell’area Nord di Napoli in cui ha prestato servizio, si è sempre contraddistinto per il rigore e la determinazione con i quali porta avanti operazioni delicate e complesse.
La sua attività ha consentito di smantellare consorterie criminali di diversi territori da tempo immemore in balia delle logiche criminali, dove è forte la collusione tra camorra e politica, così come comprova lo scioglimento di diversi comuni in cui Chiariello ha operato.
Ad Arzano si è infatti insediato con una commissione Straordinaria a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione dalla criminalità, nel dicembre del 2020 e ha subito palesato le sue intenzioni, mettendo la firma su diverse operazioni importantissime. In primis, ha concentrato la sua attività sulla roccaforte della camorra: il rione popolare “167”, dove vivono soggetti contigui ai clan “Amato Pagano” di Secondigliano, “Moccia” di Afragola e “Pezzella” di Frattamaggiore e di Caivano e dove esistevano piazze di spaccio, arsenali di armi, case abusive realizzate nei porticati da quaranta anni e abitate da esponenti della malavita arzanese, pianerottoli chiusi con cancelli, dove abitava il boss e terrazzi saldati per ostruire il lavoro delle forze dell’ordine.
Il Comandante Chiariello ha messo la firma su un’operazione storica, mai eseguita prima, non solo ad Arzano: ha censito in maniera meticolosa e dettagliata tutti gli appartamenti, ha demolito gli abusi, ha rimosso i cancelli, ha contrastato l’attività di
spaccio e ha sgomberato gli appartamenti risultati occupati in maniera impropria.
Un vero e proprio attacco al “fortino”, che ha scatenato una guerra tra i due clan da quarant’anni alleati, i “Monfregolo” e i ” Cristiano”, due organizzazioni spietate che non esitano a malmenare i commercianti che non si piegano alle estorsioni.
L’azione del Comandante Chiariello, in soli due anni, ha portato a denunciare circa 30 persone per occupazioni abusive, a segnalare, tra affiliati ed esponenti, una ventina di soggetti poi arrestati, a rilevare un sommerso di evasione sui canoni di locazione per circa 300mila euro, oltre a bloccare circa 30 posizioni di reddito di cittadinanza degli affiliati e a cancellare le residenze da altri date negli anni precedenti agli occupanti abusivi.
Anche grazie alla sua azione un capoclan ha deciso di collaboratore di giustizia e le sue dichiarazioni stanno fornendo un contributo importantissimo alla magistratura.
Il comandante Chiariello è stato ripetutamente minacciato. L’episodio più grave risale al 7 marzo 2022, quando fu affisso un manifesto funebre con tanto di fiori fuori presso il comando della polizia locale di Arzano che ne annunciava la morte.
Gli venne quindi assegnata la scorta dal Prefetto di Napoli, previa valutazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il Comandante Chiariello ha continuato incessantemente a contrastare l’egemonia criminale dei clan operativi ad Arzano, ponendo azioni nei confronti di uno degli esponenti degli “Amato Pagano”, il figlio di Cesare Pagano di Secondigliano.
Tantissime le operazioni condotte da Chiariello e finalizzate a ripristinare la legalità su più fronti, così come provano le numerose denunce alla Procura.
Dalle onoranze funebri alle attività di controllo sulla ditta appaltatrice del servizio di Igiene Urbana, avente la sede legale in provincia di Salerno; ditta, questa, che, da fonti aperte, è risultata sospettata di permeabilità ad ambienti della criminalità organizzata. Senza tralasciare il divieto di svolgimento della storica processione dei fujenti e il recente maxi-sequestro di gadget contraffatti del calcio Napoli che ha concorso a stroncare sul nascere la vendita abusiva in strada di bandiere e striscioni, in vista della festa scudetto.
Malgrado sia incessantemente impegnato in prima linea nell’attività di contrasto del fenomeno criminale, il 12 aprile 2023, la prefettura di Napoli ha revocato la scorta assegnata al Comandante Biagio Chiariello un anno fa.
La revoca è stata disposta con la motivazione di “cessazione stato di pericolo” per il comandante, limitando così la tutela ad una semplice vigilanza radio collegata.
Ciononostante, il comandante Chiariello continua a svolgere il suo lavoro.