Il gioco in Campania è stato sempre un piacevole passatempo, soprattutto a Napoli, patria delle attività ludiche ma soprattutto di una cabala tradizionale, la Smorfia.
Non è un caso se le sale da gioco sono sempre affollate, perché ai piedi del Vesuvio spopolano i giochi di ogni tipo, dalla Tombola Napoletana ai casino online, passando per gli autentici giochi Partenopei, che sono tantissimi.
Se i casinò tradizionali sono stati aperti per la prima volta a Venezia nel 1638, a Napoli erano già in voga altri giochi e non passò molto tempo che dal Lotto (appena nato a Genova e adottato a Napoli alla fine del Seicento) nacque la Tombola, vero e autentico gioco di questa città. Scopriamo insieme la tradizione ludica napoletana.
Storia del Lotto a Napoli
Come già accennato, le origini del gioco del Lotto sono radicate a Genova verso la fine del Seicento ma esistono testimonianze già nella metà del Quattrocento a Milano, che al tempo erano scommesse rudimentali, conosciute come Borse di Ventura. Il primo banco lotto fu aperto a Firenze nel 1528, mentre a Venezia la prima estrazione avvenne il 5 aprile del 1734.
Era il 1539 quando a Genova già si scommetteva sulle vicende politiche, da questo gioco nasce il Lotto, che giunse a Napoli soltanto nel 1682 e venne accolto con entusiasmo, perché il popolo partenopeo già era pratico di scommesse, a quel tempo si scommetteva sul sesso dei neonati, sulle imminenti catastrofi e persino sulla dipartita di personaggi importanti.
Nell’Ottocento Napoli diventa a tutti gli effetti la capitale del Lotto, nonché la vera e propria capitale del gioco, ben 200 anni prima di Las Vegas, perché nella città Partenopea, ogni evento sembra essere collegato con un numero, ed è stata la Smorfia a tradurre la cabala in una vera e propria religione simbolica dei numeri.
La Tombola e la Smorfia
Le due invenzioni sono strettamente collegate, perché la Tombola nasce come imitazione domestica del gioco del Lotto nel periodo di Natale, quando le autorità religiose proibivano di giocare ai fedeli perché non dovevano distrarsi dalle preghiere. La vera storia della Tombola riguarda un litigio, il battibecco fra Re Carlo III di Borbone e la chiesa che impediva ai fedeli di giocare durante il Natale.
Fu così che i napoletani iniziarono a chiudersi in casa per giocare insieme, tradizione che è arrivata fino a oggi e che ogni anno diventa sempre più consolidata, tanto da ispirare anche le slot dei casinò online.
La Smorfia ha dato origine all’interpretazione degli eventi quotidiani ma anche dei sogni tradotti in numeri, infatti, sia nel Lotto che nella Tombola, ognuno dei 90 numeri corrisponde a una figura, per esempio il 4 rappresenta il maiale, il 13 Sant’Antonio, il 25 il Natale, il 90 la paura e così via.
Altri giochi classici partenopei: scopa, sette e mezzo, rubamazzetto
Il Sette e Mezzo è un gioco tipico non solo di Napoli ma anche nel resto della Campania, il suo svolgimento è molto semplice. Viene data una carta a testa e si gioca da due a più persone, tutte le carte conservano il loro valore numerico, tranne l’8, il 9 e il 10 che valgono mezzo. Il 10 di denari è la matta, che rappresenta un vero Jolly.
Anche la Scopa e il Rubamazzetto sono giochi tipici di Napoli e vengono giocati in famiglia o al bar come passatempo, tra gli altri giochi molto praticati c’è anche il Mercante in Fiera. Menzione particolare per la Scopa, che in origine si chiamava Escoba e fu importata nel XVII secolo dalla Spagna. Tutti questi giochi classici sono stati e continuano a rappresentare una grande ispirazione grafica (e non solo) per le slot a tema dei casinò virtuali.