Social network sempre più fuori controllo, all’indomani della convalida del fermo di Francesco Pio Valda, il 20enne di Barra accusato dell’omicidio di Francesco Pio Mormone, il 18enne di Pianura raggiunto da un proiettile al petto mentre era in compagnia degli amici nella zona degli chalet di Mergellina, nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 marzo.
Fin dagli istanti successivi all’arresto – il cui video amatoriale è diventato virale sui social network – il popolo del web si è pesantemente scagliato contro Valda, alimentando un vero e proprio linciaggio virtuale. Tantissimi i commenti che inneggiano all’odio e alla violenza e che augurano al 20enne di andare incontro allo stesso destino che i suoi spari hanno imposto alla vita di un 18enne, estraneo alle dinamiche camorristiche.
Un’escalation di odio che non ha risparmiato neanche i familiari di Valda, ugualmente presi di mira sui social.
A rendere il clima ancor più concitato concorre quanto sta accadendo nelle ultime ore: su TikTok dilagano i video-tributo che osannano Valda, al pari di account creati estemporaneamente per “mantenere vivo” il suo nome. Tantissimi i video in cui applaudendo ed esaltando le gesta criminali dell’assassino del 18enne Francesco Pio Mormone, il clan Aprea rilancia le sue quotazioni confermando l’affiliazione di Valda jr al cartello criminale capeggiato da Gennaro Aprea detto ‘o nonno.
“Barra Regna famiglia Aprea Valda” è il leitmotiv che accompagna svariati video pubblicati da un account che porta proprio il nome del 20enne accusato di omicidio volontario, aggravato dalle modalità mafiose. Un’aggravante che trapela in tutta la sua sconcertante ferocia proprio dalla “strategia di marketing” avviata dai “responsabili della comunicazione” del clan Aprea che si sono immediatamente messi all’opera per cavalcare l’onda mediatica e costruire l’ennesimo mito distorto da gettare in pasto al popolo dei social.
Moltissimi i commenti di critica e condanna da parte di utenti che invitano al buon senso o che augurano al 20enne le peggiori cose, ma sono altrettanto significative le frasi di supporto e incoraggiamento: “Sei forte”, “uscirà il sole anche per te”, “un domani sarai leggenda”.
Tra i tanti contenuti pubblicati, anche una fake news: “alla faccia degli infami Pio è uscito arresti in casa (domiciliari) alla faccia degli infami che dicevano ergastolo”. In verità, contestualmente alla convalida del fermo, il giudice ha disposto che Valda resti in carcere a Secondigliano.
Uno scenario inquietante, probabilmente frutto di una necessità ben precisa: aiutare Valda jr a reggere la tensione, affinchè le sorti del clan d’appartenenza non siano esposte al pericolo di un possibile pentimento. Il 20enne, in preda ai sensi di colpa e alle forti pressioni derivanti proprio dalla caterva di insulti che gli stanno piovendo addosso, unitamente all’ipotesi tutt’altro che improbabile di andare incontro ad una condanna sonora, potrebbe crollare e in tal senso, l’idea che all’esterno i suoi amici e sodali lo stiano dipingendo come un mito, un eroe, un esempio, può fare la differenza fino ad imporgli di vivere interpretando quel personaggio che la camorra sta dipingendo, anche se questo vorrà dire trascorrere in carcere quelli che dovrebbero essere gli anni più belli della sua vita. Un timore che trapela in tutta la sua palpabile veridicità da una frase apparsa in uno dei tanti video pubblicati in queste ore: “meglio perdere le ali della libertà che l’onore e la dignità”.
Una tesi confermata dalla scelta dei brani che accompagnano i video:
Un’escalation di consensi che accresce con il passare dei minuti e che vede account a nome di Francesco Pio Valda spuntare come funghi, al pari dei video che lo osannano.
Ancora più inquietante la rivendicazione di forza che trapela da un video in cui Valda è ritratto in compagnia di altri coetanei in discoteca: “sit’ o c*** nuostr tt a v v crivellamm famiglia Aprea Valda”. Una frase inquietante che non manifesta alcuna forma di pentimento per quanto accaduto lo scorso 20 marzo e che anzi annuncia la ferma volontà di continuare ad impugnare le armi da parte delle giovani leve del clan Aprea di Barra.
Ancora più significativa l’associazione dei due cognomi “Aprea e Valda”, in quanto quest’ultimo clan ha sempre ricoperto un ruolo marginale all’interno del clan Aprea che, invece, dispone di un peso camorristico ben più autorevole. Un dettaglio che vuole lasciar intendere che l’omicidio di Francesco Pio Mormone potrebbe aver sancito una sorta di “promozione” per i Valda che adesso dispongono di un ruolo più influente, a tal punto da costituire “una sola famiglia” con gli Aprea.