Gli abitanti del Rione De Gasperi di Ponticelli non riuscivano a motivare quella massiccia presenza di poliziotti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato San Giovanni-Barra che nel corso della mattinata di lunedì 20 marzo ha fatto irruzione in quella sede per prelevare due giovani.
I residenti in zona non li conoscevano, non erano due dei tanti ragazzi che abitano nell’ex fortino del clan Sarno, oggi ridotto ad un contesto fatiscente dove imperversano il degrado e lo spaccio di droga.
Aveva trovato ospitalità lì, Francesco Pio Valda, 20 anni, figlio di una temprata famiglia camorristica barrese, autore dell’omicidio del 18enne Francesco Pio Mormone, avvenuto a Mergellina la sera prima del fermo. Una lite tra ragazzi, o meglio “tra bande” di ragazzi, provenienti da contesti diversi, ma simili, dove prevalgono le logiche violente, le fantomatiche “leggi della strada”, quelle secondo le quali “il sangue chiama sangue” e certi affronti si pagano a caro prezzo. Una banda proveniente dal Rione Traiano, l’altra da Barra-San Giovanni a teduccio, una lite scoppiata per un pestone o per un cocktail che accidentalmente ha macchiato la scarpa di Francesco Pio Valda che di tutta risposta ha estratto una pistola – non ancora ritrovata – e ha sparato prima puntando l’arma in aria e poi ad altezza d’uomo. Un proiettile ha raggiunto dritto al petto il suo omonimo, Francesco Pio Mormone, 18enne di Pianura, provocandone la morte. Malgrado i tentativi degli amici che erano con lui di rianimalo e la disperata corsa in ospedale, quella ferita non gli ha lasciato scampo.
Valda è fuggito a piedi, le videocamere presenti sul lungomare Caracciolo hanno ripreso la sua fuga, poi durante il tragitto è stato prelevato da un conoscente. I poliziotti lo hanno arrestato proprio a casa di alcuni conoscenti a Ponticelli. Un arresto che ha destato scalpore tra gli abitanti del Rione De Gasperi, proprio perchè ignari dell’identità del giovane. Successivamente hanno appreso che si trattava del responsabile dell’omicidio del 18enne di Pianura.
Un abitante del rione ha filmato il momento dell’arresto di Valda e come impone la moda più in voga nell’era dei social, ha pubblicato il video su tiktok. Un filmato che è subito diventato subito virale e che ha scatenato l’ira del popolo del web. Tantissimi i commenti che inneggiano all’odio e alla violenza indirizzati a Valda. Un vero e proprio linciaggio mediatico che ha coinvolto anche alcuni parenti del 20enne che nelle ore successive al suo fermo hanno pubblicato dei post in cui solidarizzavano con il carnefice. Un atteggiamento imperdonabile agli occhi di tantissimi utenti che avrebbero voluto leggere parole di commiserazione indirizzate all’altro Francesco Pio, quello ucciso dal 20enne senza alcun motivo. E intanto la violenza dilaga anche sui social.