Michele Ciarlo, 36 anni, noto avvocato penalista, marito e padre di due bambini, viene assassinato nel suo studio legale, nel comune salernitano di Scafati. Un commando armato, intorno alle 18,30 del 22 marzo 1995, fece irruzione nello studio esplodendo una raffica di proiettili, tre dei quali ferirono mortalmente l’avvocato Ciarlo.
Dopo svariati mesi in cui le indagini brancolarono nel buio, la svolta arrivò quando uno dei sicari decise di collaborare con la giustizia, autoaccusandosi e indicando esecutori e mandanti dell’omicidio. Il collaboratore morì suicida in carcere.
Il mandante dell’omicidio dell’avvocato che si apprestava a compiere 36 anni fu identificato in Carmine Aquino che ne ordinò la morte in quanto avvocato difensore di alcuni esponenti del clan rivale. L’omicidio dell’avvocato penalista fu quindi una ritorsione.
Michele Ciarlo era l’avvocato storico di Angelo Visciano, ex affiliato al clan Galasso, il cui capo Pasquale Galasso una volta diventato collaboratore di giustizia, con le dichiarazioni rese ha consentito di infliggere un duro colpo alle organizzazioni ramificate a Napoli e Salerno.
Mandante ed esecutori dell’omicidio di Michele Ciarlo furono condannati all’ergastolo. La pena fu confermata anche in Cassazione.