Nel corso della giornata odierna, mercoledì 1 marzo, la Squadra Mobile di Napoli, nell’ambito di indagini coordinate dalla DDA partenopea, ha notificato gli arresti domiciliari a due medici.
I due destinatari del provvedimento ad alcuni parenti del boss Patrizio Bosti di ottenere green pass falsi, simulando la somministrazione di tamponi e vaccini, questi ultimi addirittura inoculati in cambio di duemila euro ciascuno.
La necessità di rilasciare la certificazione obbligatoria per viaggiare all’estero, quando imperversava l’emergenza covid, era scaturita dal fatto che la figlia del boss doveva andare in vacanza a Dubai e così le sono stati forniti test Covid falsi per partire indisturbata. Protagonista della vicenda Maria Bosti, figlia di Patrizio Bosti, ritenuto capo dell’Alleanza di Secondigliano.
La polizia ha eseguito quattro misure cautelari: arresti domiciliari per due medici Bruno Bevilacqua, 70 anni, (già stato interdetto dalla professione all’epoca dei fatti contestati, il gennaio del 2022) e la dottoressa Grazia Romairone, 62 anni, quest’ultima in amicizia con i parenti del boss, che avrebbe fatto da intermediaria tra la famiglia e il centro analisi coinvolto. I due sono accusati di corruzione e falso. Divieto di svolgimento della professione per 12 mesi per Roberto Gasso, 55enne titolare di un laboratorio di analisi di San Giorgio a Cremano, indiziato dei reati di corruzione e falso, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Salvatore Esposito, 22enne figlio di Maria Bosti, indiziato dei reati di corruzione, falso e falsa attestazione a pubblico ufficiale su qualità personali, proprie o di altri.
Il caso risale a fine 2021 quando la famiglia di Maria Bosti e del marito Luca Esposito, per trascorrere il Capodanno 2022 a Dubai, grazie all’intermediazione e alla complicità della dottoressa 62enne e dietro il pagamento di 300 euro consegnati al titolare del laboratorio di analisi, avrebbe ottenuto tamponi falsificati che attestavano la negatività al Covid di Maria Bosti e della figlia Susy Esposito, in realtà positive. Il figlio Salvatore si sarebbe sottoposto ai tamponi al posto dei familiari, presentando le certificazioni false in aeroporto a Roma. La partenza non è però avvenuta perché a Fiumicino la famiglia è stata sottoposta a un controllo Covid a campione; emersa la positività di Bosti e della figlia, la famiglia si è vista rifiutare l’imbarco. Inoltre il marito e la figlia di Maria Bosti, sempre dietro pagamento di somme di denaro, in questo caso 4mila euro, avrebbero ottenuto dal medico 70enne certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino anti Covid per ottenere il green pass in virtù delle limitazioni imposte all’epoca.
Il medico, in quel periodo interdetto dai pubblici uffici, è inoltre indagato poiché avrebbe rilasciato certificazioni false attestanti l’avvenuto vaccino ad altri soggetti, da alcuni dei quali avrebbe ricevuto un corrispettivo in denaro.
Per questa vicenda Maria Bosti e Luca Esposito sono stati sottoposti, il 17 gennaio 2022, a un fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia; attualmente sono sottoposti al regime degli arresti domiciliari.