Gli Home restaurant, o ristoranti privati, stanno diventando sempre più popolari, sia in piccoli centri che in grandi città. Soprattutto laddove c’è molta curiosità per altre tradizioni gastronomiche, prendono vita nuove iniziative, infatti sono numerosi gli home restaurant a Milano aperti negli ultimi anni e il loro successo è innegabile (per scoprire di più: https://cesarine.com/it/cities/milan/home-restaurants)
Perché aprire un home restaurant?
L’apertura di un ristorante casalingo a Milano rappresenta un’opportunità per molti appassionati di cucina (gli home chef) che vogliono condividere le proprie abilità culinarie con gli altri. Chi sceglie di aprire un ristorante casalingo spesso offre piatti tradizionali che possono far conoscere ai commensali la cucina di una regione italiana o di una nazione nel mondo. Non mancano chef che preparano cucina meneghina (spesso per turisti stranieri) o quelli che, provenendo ad esempio dal Sud Italia, propongono a Milano menù di cucina napoletana, sorrentina, pugliese, siciliana e così via. Tuttavia, aprire un ristorante casalingo richiede una buona pianificazione e una conoscenza approfondita delle leggi e delle norme locali. In questo articolo, esploreremo i passi necessari per aprire un home restaurant a Milano.
Cose da sapere prima di aprire un home restaurant
L’home restaurant è un’innovazione nel mondo della gastronomia: ha punti di incontro e differenze rispetto a un ristorante tradizionale. Un home chef deve quindi tener presente alcuni punti fondamentali prima di aprire la sua attività:
· Come prima cosa la location, anziché un locale aperto al pubblico, l’home restaurant ha come sede una casa privata. Spesso si tratta della casa dello chef, che da bravo padrone di casa apre le porte della propria abitazione per ospitare i commensali. La cena, quindi, si svolge in un ambiente familiare, raffinato ed esclusivo. Bisogna curare questo aspetto nei minimi dettagli per far in modo che gli ospiti si sentano, sin dai primi istanti, protagonisti di una serata magnifica.
· Secondo importante elemento è la promozione della serata. Allo chef basterà iscriversi a un portale dedicato all’home restaurant e descrivere con dovizia di particolari la sua offerta. I commensali potranno scegliere facilmente la propria cena attraverso la piattaforma e prenotare per una persona sola o per più persone. È lo chef a definire quanti ospiti siederanno alla sua tavola e nulla vieta, a chi voglia trasformare una cena in un home restaurant in una piccola festa, di chiedere allo chef di riservare tutti i posti disponibili, trasformando la serata in un evento indimenticabile.
· Il menù solitamente è fissato prima della cena in modo tale che, sia per il cuoco che per i commensali, non vi siano dubbi sui piatti protagonisti della serata. Questo permette agli ospiti di interagire con il cuoco, riuscendo, qualora si voglia, anche a carpire i segreti che si celano dietro la preparazione di ogni singolo piatto. Non manca, solitamente, un abbinamento a vini del territorio.
· Il prezzo solitamente è molto più basso rispetto a quello di uno chef table di pari livello, ovvero rispetto a una cena privata in cui lo chef di un qualsivoglia ristorante cucina per pochi selezionati ospiti.
Cosa bisogna fare per aprire un home restaurant?
L’attuale sistema di leggi in vigore non prevede una specifica normativa che disciplini l’attività di home restaurant. Esiste una proposta di legge che prevederebbe restrizioni specifiche (500 coperti annui) e autorizzazioni/certificazioni ad hoc (HACCP) per l’avvio dell’attività ma tale proposta è stata giudicata incostituzionale dal Garante della concorrenza. Ad oggi, dunque, in assenza di una normativa mirata, l’unico punto di riferimento è costituito dalla Risoluzione del Ministero n.50481 che paragona, di fatto, gli home restaurant a ristoranti veri e propri, obbligando pertanto coloro che vogliano avviare tali attività, a rispondere ai requisiti di legge previsti per i ristoratori che svolgono attività di somministrazione al pubblico di cibi e bevande.
Per aprire un home restaurant, dunque, bisognerebbe fare riferimento al decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i (richiamato dalla Risoluzione del Ministero di cui sopra) e, previo possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità di cui all’articolo 71 del decreto, presentare una SCIA o, ove trattasi di attività svolte in zone tutelate, ottenere delle specifiche autorizzazioni.
In conclusione gli home restaurant sono una nuova forma di ristorazione che offre agli amanti della cucina la possibilità di mettersi alla prova creando un ristorante casalingo. Dopo aver studiato il menù, scelto la location e essersi iscritti a un portale dedicato, si potrà offrire a curiosi commensali un’esperienza unica e personalizzata.