La notizia della scarcerazione di Fabio Riccardi, affiliato al clan De Micco di Ponticelli, si è diffusa rapidamente tra le strade del quartiere, così come sui social network.
Complice il video pubblicato sui profili social di amici, parenti ed affiliati al clan De Micco che immortala la prima videochiamata tra Riccardi e i suoi familiari. Un frame di pochi secondi in cui, tra baci e gioiose risate, il 39enne annuncia di essere in procinto di mangiare il suo primo panino, dopo sei anni trascorsi in carcere.
Le porte del carcere si sono aperte per il 39enne dopo l’annullamento della condanna da parte della Cassazione di pochi giorni fa. Un processo nel quale diversi affiliati al clan De Micco-De Martino erano accusati, a vario titolo, di estorsione e associazione camorristica. Confermate le condanne per gli altri imputati, mentre l’unico colpo di scena è quello che ha portato alla scarcerazione di Riccardi. Malgrado le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia e le prove a suo carico, Riccardi è tornato in libertà in un momento cruciale per la cosca operante a Ponticelli, intenta a consolidare la sua supremazia, grazie ai recenti arresti che hanno notevolmente indebolito i De Luca Bossa, e che al contempo si starebbe attivando per estendere la propria egemonia anche nei comuni del vesuviano al confine con Ponticelli per incrementare il volume d’affari dell’organizzazione.
Quella di Riccardi non è l’unica scarcerazione avvenuta di recente: altri affiliati al clan dei “Bodo”, arrestati nelle primissime operazioni che accertarono l’operatività dei De Micco a Ponticelli, sono tornati in libertà dopo aver scontato la pena. L’elenco dei fedelissimi dei Bodo in procinto di essere scarcerati è piuttosto lungo e annovera diversi nomi eccellenti. Uno scenario destinato a consolidare l’assetto del clan, ma anche a mutare gli equilibri interni alla cosca.