Un frame di pochi secondi che immortala una sequenza tanto cruda quanto violenta: un automobilista che percorre via Mario Palermo, strada a doppio senso di marcia che costeggia il parco Conocal di Ponticelli, costretto a fermarsi da un gruppo di rapinatori che sotto la minaccia di una pistola, gli intima di scendere dall’auto per poi dileguarsi a bordo della vettura, lasciando l’uomo impaurito sul ciglio della strada.
Un piano architettato con parsimonia, sistemando dei sacchetti della spazzatura lungo la strada, imponendo così all’ignaro automobilista di rallentare la marcia, mentre il gruppo composto da 5 soggetti, apparentemente di giovane età, era nascosto tra i cespugli, in attesa di veder sopraggiungere l’auto da rubare.
Un fatto avvenuto poco prima dell’alba e casualmente immortalato con la videocamere dello smartphone da un residente in zona che ha filmato la scena, insospettito dai movimenti dei rapinatori. Un fatto che di per sè testimonia l’insofferenza dei cittadini, stanchi di subire in silenzio le angherie dei criminali. Un vero e proprio atto di coraggio, quello compiuto dal reporter che dietro la finestra della sua abitazione ha immortalato la scena, lasciando una traccia importantissima di quel crimine efferato. L’omertà vacilla e i cittadini manifestano la volontà di ribellarsi, seppure in silenzio, anche se solo solidarizzando virtualmente con il malcapitato di turno. Potevano contattare le forze dell’ordine: questo il severo monito partorito dal popolo del web, seppure nessuno sappia se effettivamente quel cittadino abbia utilizzato il cellulare prima per allertare la polizia e poi per firmare la scena. L’unico dato di fatto oggettivo è che quel video ha contribuito ad accendere un riflettore importante sull’emergenza criminalità che dilaga tra le strade del quartiere sollevando un forte sentimento d’indignazione che si è esteso ben oltre le strade napoletane.
Un video, diventato subito virale sui social network e rilanciato dai media nazionali, che ritrae un modus operandi più che consolidato tra le strade del quartiere Ponticelli, così come confermano le plurime segnalazioni pervenute alla redazione del nostro giornale.
Non di rado, gli automobilisti fermi ai semafori di via Argine, alle prime luci dell’alba, durante gli orari in cui le strade sono deserte, sono stati costretti a consegnare a rapinatori armati di pistola le proprie automobili.
Così come in via Luca Pacioli, ancora una volta lungo una strada a doppio senso di marcia, sempre nello stesso arco temporale, quindi poco prima dell’alba, in passato si sono verificate rapine simili ai danni di automobilisti. In questo caso specifico, per indurre gli automobilisti ad arrestare bruscamente la marcia, dei bambini si fiondavano verso la vettura chiedendo vistosamente aiuto. Quando il conducente si fermava, sia per evitare di investire i minori, sia per prestare soccorso, veniva affiancato da uomini armati che gli intimavano di consegnargli il veicolo.
Il “merito” del filmato che immortala una delle tante efferate rapine che si consumano tra le strade del quartiere Ponticelli è di aver consegnato all’opinione pubblica un’immagine cruda e veritiera della realtà che si vive in taluni contesti, dove la criminalità fa sentire con temibile e quotidiana frequenza la sua sua presenza alla cittadinanza.