Continua l’inchiesta de “Le Iene”, la nota trasmissione in onda il martedì in prima serata su Italia 1, che da diverse settimane sta riaccendendo i riflettori sul “massacro di Ponticelli”: il duplice omicidio di due bambine, Barbara Munizzi e Nunzia Sellini, violentate, assassinate e infine i cadaveri furono dati alle fiamme. Teatro del brutale infanticidio, il Rione Incis di Ponticelli. Era il 2 luglio del 1983.
Ciro Imperante, Luigi Schiavo, Giuseppe La Rocca: i tre ragazzi accusati di essere gli assassini delle due bambine, furono condannati in tempi record, nel 1987. Dopo solo quindici mesi, si conclusero i tre gradi di giudizio e i tre vennero trasferiti presso la casa di reclusione di Maiano a Spoleto.
Un verdetto scaturito in totale assenza di prove, sulla base delle dichiarazioni rese da un supertestimone: Carmine Mastrillo, un giovane invalido, residente nel Rione Incis. Una “svolta” nelle indagini che giunge al culmine di mesi di interrogatori violenti e di arresti per falsa testimonianza: chiunque si presentava nella Caserma Pastrengo per fornire un alibi ai ragazzi veniva arrestato o minacciato. Diverse persone sottoposte ad interrogatorio, oltre ai tre ragazzi accusati del delitto, hanno raccontato di aver subito torture e di essere stati costretti a firmare dei verbali, senza neanche conoscerne i contenuti.
Dopo il primo servizio che ha ricostruito l’intera vicenda, e il secondo che spiega il ruolo ricoperto dalla criminalità organizzata, Giulio Golia e Francesca Di Stefano hanno intervistato due marescialli dei carabinieri che parteciparono alle indagini.