L’ultimo atto della faida in corso a Ponticelli e che vede i De Micco contrapporsi ai De Luca Bossa, potrebbe essersi consumato lontano dai confini del quartiere, per l’ennesima volta.
Nel cuore della notte di sabato 5 novembre, intorno alle 4, i vigili del fuoco sono intervenuti, insieme ai carabinieri della tenenza di Cercola, in via Aldo Moro, 13 in località Caravita, frazione del comune di Cercola, per sedare un incendio. In fiamme una Ford C Max di proprietà di un residente nella zona che ospita un plesso di edilizia popolare in cui vivono diversi soggetti legati ai clan di Ponticelli.
L’auto incendiata è di proprietà di un uomo, classe 1981, vicino al clan De Micco. Si tratterebbe di una persona in affari con “i bodo” di Ponticelli che verserebbe al clan una tangente, ovvero, la percentuale che i soggetti dediti a trarre guadagni praticando business illeciti sono tenuti a corrispondere ai De Micco.
Seppure non direttamente coinvolto nelle dinamiche riconducibili alla faida in corso, in quanto non affiliato al clan De Micco, il 41enne potrebbe essere finito nel mirino dei rivali in seguito al diniego di corrispondere anche ai De Luca Bossa una percentuale sui proventi illeciti. Questa una delle ipotesi associata al raid andato in scena lo scorso sabato notte, seppure saranno le indagini dei militari dell’arma a far luce sulla vicenda.
Un fatto che, se confermato, vedrebbe i clan in conflitto a Ponticelli estendere il campo di battaglia, spingendosi ben oltre i confini del quartiere, così come già accaduto in occasione dell’omicidio di Alessio Bossis, il 22enne ritenuto vicino ai De Luca Bossa, assassinato nel tardo pomeriggio del 24 ottobre in un’area parcheggio di Volla, suo comune di residenza.