Ha destato molto scalpore la notizia dell’arresto di Pietro Ioia, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli che avvalendosi del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all’interno del carcere di Poggioreale, consegnava ai detenuti telefoni cellulari e droga, sotto compenso economico. Le indagini dei carabinieri di Castello di Cisterna hanno consentito di appurare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale che ha favorito lo spaccio di hashish e cocaina all’interno dell’istituto penitenziario in grado di fruttare diverse migliaia di euro. Secondo quanto emerso dalle indagini, Ioia approfittava dei colloqui mirati a verificare le condizioni in cui versavano i detenuti per effettuare le consegne che gli erano state richieste, quindi telefoni cellulari o sostanze stupefacenti. Le manette, oltre che per Ioia, sono scattate per altre cinque persone, mentre altre due sono finite agli arresti domiciliari.
Dopo 22 anni trascorsi in carcere per narcotraffico, Ioia era tornato in libertà nel 2002 distinguendosi proprio per le alacri battaglie a tutela dei diritti dei detenuti e che hanno consentito, tra le tante cose, di portare alla luce anni di abusi e violenze da parte degli agenti penitenziari nell’ormai celebre “cella zero” di Poggioreale.
La notizia dell’arresto dell’uomo simbolo della lotta per i diritti dei detenuti si è diffusa rapidamente, suscitando svariate reazioni. C’è chi difende a spada tratta Ioia, parando di un'”ingiustizia” voluta proprio per punire il suo attivismo a tutela dei detenuti e chi, invece, condanna con fermezza quanto emerso dalle indagini dei militari.
“Noi come sindacato avevamo contestato tale scelta da parte del Sindaco Luigi de Magistris in quanto il garante Pietro Ioia non aveva la comprovata capacità di competenza in materia giuridica e inoltre le qualità morali requisiti indispensabili per assolvere il ruolo di garante figura che andrebbe assegnata ad un operatore impegnato nel sociale con un curriculum professionale adeguato al ruolo. Ci aspettiamo che il Sindaco attuale Manfredi sostituisca subito il garante”. Così, in una nota, il presidente e il segretario regionale dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp), Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, commentano l’arresto di Pietro Ioia, garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli.
Non è tardata ad arrivare la reazione del Comune di Napoli che ha fatto sapere che “alla luce dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto il Garante dei Detenuti del Comune di Napoli, nominato dalla precedente Giunta, l’Amministrazione sta predisponendo gli opportuni provvedimenti di revoca”.