L’Inverno 2022/2023 potrebbe essere caratterizzato da un clima differente rispetto a quello registratosi negli ultimi anni. A destabilizzare e stravolgere il quadro atmosferico europeo sarà un particolare fenomeno che rischia di avere conseguenze importanti sul clima anche in Italia, già a partire dal mese di Dicembre.
A confermare questa previsione è proprio l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia. Secondo gli esperti, la Niña, iniziata ormai 2 anni fa nel settembre 2020, ha il 70% delle probabilità di continuare almeno per la prima parte dell’Inverno, per poi probabilmente attenuarsi tra Gennaio e l’inizio della primavera boreale 2023.
Si tratta di un fenomeno che consta in un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali oceaniche centrali ed orientali e che, di frequente, influenza il clima di tutto il Pianeta, con riflessi anche in Europa e in Italia.
E’ ipotizzabile che un ritorno della Niña possa incrementare l’ingresso di perturbazioni atlantiche le quali non troverebbero alcun ostacolo da parte di un’alta pressione che potrebbe invece rifugiarsi in maniera anomala sul Nord Africa. La seconda parte dell’Autunno e l’inizio dell’Inverno, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto piovoso sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti anche in Italia, specie sulle regioni settentrionali. Sulle nostre montagne, dunque, la neve potrebbe essere abbondante, per la gioia degli amanti degli sport invernali. Attenzione però questi effetti a grande scala verranno pesantemente influenzati da un fenomeno ben più importante che ormai sta condizionando il tempo da diversi anni: il riscaldamento globale causato dall’emissione in atmosfera dei cosiddetti gas ad effetto serra (CO2 in primis) derivante dalle attività umane.
Le ultime proiezioni stagionali del Centro Europeo (ECMWF) confermano infatti un inizio di Inverno caratterizzato da temperature oltre le medie climatiche di riferimento di circa 1/1,5°C,in particolare sul comparto settentrionale europeo, tra Scandinavia e Russia, più in media invece sul bacino del Mediterraneo, ovvero da noi. Dunque, diversamente da quanto accaduto negli ultimi anni, almeno a Dicembre, sembrerebbe scongiurato il rischio di ondate di gelo intenso: una notizia importante in vista anche dei temuti rincari sulle bollette dell’energia.
Per l’inizio del 2023 qualcosa potrebbe cambiare. L’alta pressione potrebbe essere meno ingombrante rispetto alle ultime stagioni invernali e che la maggiore presenza delle basse pressioni potrebbe determinare un surplus pluviometrico: insomma, pioverà e nevicherà di più, sempre se le proiezioni attuali non andranno incontro ad altre variazioni.