Così come avviene in gran parte della città di Napoli, anche nell’area orientale continuano a registrarsi gravi tensioni tra diversi gruppi che avvicendandosi nel controllo del territorio danno luogo a complesse dinamiche di altalenanti alleanze e contrapposizioni.
È quanto emerge dalla relazione semestrale della Dia, relativa alla seconda metà del 2021.
Anche Napoli est è campo di guerra tra clan satelliti, dietro i quali si celano le due organizzazioni che mirano ad assumere il controllo dell’intero capoluogo campano, annessi comuni della provincia: l’Alleanza di Secondigliano e i Mazzarella.
Entrambe le organizzazioni vengono definite altamente pericolose per la documentata massiccia disponibilità di armi.
In particolare, nel quartiere Ponticelli una tempestiva attività di contrasto si è resa necessaria per frenare gli scontri tra il cartello De Luca Bossa Minichini-Casella confederato al clan Rinaldi, espressione dell’Alleanza di Secondigliano e il gruppo De Micco-De Martino che, invece, espressione del clan Mazzarella sul territorio.
Sulla base di dissapori alimentati anche da vecchie ruggini –la relazione della DIA fa riferimento all’omicidio del 19enne Antonio Minichini, imparentato con i De Luca Bossa – in tale contesto, negli ultimi sei mesi del 2021 sono maturati due agguati mortali e gravi atti intimidatori significativi della volontà dei diversi gruppi di arginare i tentativi di ascesa di quelli contrapposti.
Il quartiere Barra si conferma sotto la sfera egemone dei Cuccaro-Aprea, clan aderente all’alleanza con i De Luca Bossa-Minichini-Casella di Ponticelli e i Rinaldi-Reale di San Giovanni a Teduccio. Questi ultimi sono stati fortemente ridimensionati da numerosi arresti scaturiti dalle incessanti attività investigative volte al contrasto del commercio degli stupefacenti.
Nel quartiere peraltro esercita la propria influenza anche il clan D’Amico, i cosiddetti Gennarielli, costola dei Mazzarella.
Alla contrapposizione tra i Mazzarella e i Rinaldi potrebbe ricondursi l’agguato avvenuto all’interno di un locale tra la zona Mercato e Porta Nolana nel quale l’11 settembre 2021 è stato ucciso un pregiudicato imparentato ai Mazzarella.
Nel Rione Bronx di San Giovanni a Teduccio è inoltre presente anche il gruppo Silenzio un tempo legato al clan Formicola, poi emancipatosi in un’organizzazione autonoma, finita al centro dell’indagine conclusa il 30 novembre 2021 dalla Polizia di Stato con l’esecuzione di una misura restrittiva a carico di 26 elementi di spicco del sodalizio. L’inchiesta ha ricostruito i principali fatti di sangue e le numerose azioni violente volute per consentire al clan Silenzio di conquistare il controllo militare del Rione Bronx e il monopolio delle attività illecite, in primis: estorsioni e gestione delle piazze di spaccio. Uno dei principali protagonisti di tali dinamiche criminali è stato arrestato da latitante il 17 agosto 2021 dalla Polizia di Stato mentre si trovava in un ristorante di Roma. Il pregiudicato era infatti destinatario della misura cautelare emessa nell’ambito dell’operazione “Bloody Money” eseguita il 24 febbraio 2021 da Polizia di Stato e Guardia di finanza. Personaggio pienamente inserito negli ambienti della criminalità organizzata partenopea il ricercato è stato ritenuto responsabile di complesse operazioni finanziarie di riciclaggio tramite società “cartiere” create ad hoc e intestate a prestanome, nonché operanti nel commercio di carburanti. A suo carico è stato disposto anche un decreto di sequestro di beni.