Venerdì 30 settembre nell’ex chiesa di San Giacomo riflettori sul progetto di eradicazione della zanzara tigre, che ha messo in dialogo il dipartimento di Biologia della Federico II con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, con il coinvolgimenton della popolazione locale
Nella Notte Europea dei Ricercatori, Procida Capitale Italiana della Cultura racconta al mondo uno dei suoi progetti più intriganti, “Scienza Aperta”, che mira all’eradicazione sull’isola della zanzara tigre asiatica, una specie invasiva e pericolosa attraverso l’incontro di due realtà, “STOPTIGRE”, il progetto condotto dal Laboratorio di Genetica e Controllo degli Insetti Vettori del Dipartimento di Biologia, e “NON IO MA NOI” della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
L’appuntamento è per venerdì 30 settembre 2022 – dalle 18 alle 23 – presso l’ex chiesa di San Giacomo. “Presenteremo ai cittadini le metodiche di monitoraggio utilizzate durante il progetto ‘Scienza Aperta’ con i volontari procidani e, in collaborazione con ‘Le Nuvole Scienza’, si metterà in opera un gioco-laboratorio sul controllo ecosostenibile degli insetti dannosi”, spiega Marco Salvemini, docente di biologia alla Federico II e tra i referenti del progetto, che porta avanti dal 2015 tecniche sperimentali di eradicazioni dell’insetto attraverso l’uso di strumenti eco-sostenibili, come la tecnica del maschio sterile, e la partecipazione attiva della comunità locale.
A partire dalle 20 ci sarà un “caffè scientifico” che coinvolgerà i partecipanti per raccontare le azioni svolte ed i principali risultati ottenuti durante i mesi del progetto, che – grazie al contributo del laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte (NTA) e a una serie di iniziative di arte relazionale co-create con gli abitanti – ha avuto anche il merito di rivoluzionare le modalità di ‘engagement’ delle comunità locali in programmi di studio e lotta ad un insetto vettore di patologie e di potenziamento del sentimento del bene comune. Grazie a una serie di iniziative sul territorio, infatti, i procidani sono diventati parte attiva del progetto, installando nei loro giardini 500 gravitrappole, dispositivi in grado di catturare le zanzare e impedire loro di riprodursi.