Il caro bollette di luce e gas da diversi mesi ormai è una delle incognite più preoccupanti che grava sulle finanze degli italiani. La situazione, a partire dal mese di ottobre, cambierà nuovamente.
L’Italia prova a fare scorte, sostituendo il gas russo importandone di più da altri Paesi, ma è sempre più probabile che non basterà. Anche perché la domanda di energia cresce, come si è già visto nel 2021: secondo l’ultimo report pubblicato dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), la ripresa dei consumi post-pandemia è stata già evidente l’anno scorso, e ci si aspetta che aumenterà ancora nel corso del 2022. Se la domanda aumenta, aumenteranno ancora i prezzi, soprattutto in un mercato senza la Russia.
A partire dal primo ottobre ci saranno altri cambiamenti in atto che riguarderanno tutti i consumatori. Si tratta di un nuovo metodo per poter effettuare il calcolo delle bollette.
Ci sarà un aggiornamento delle tariffe che permetterà di cambiare il metodo di computo dei costi del gas per le famiglie. In pratica l’arena ha deciso di non prendere più come riferimento la quotazione a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi che effettivamente si trovano sul mercato al PSv italiani.
L’aggiornamento del prezzo, con questo nuovo metodo, non sarà più trimestrale ma mensile. Un metodo che cerca di risolvere l’emergenza dovuta al caro bollette.
“Il ricorso a un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”, ha affermato il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini. L’Unione Nazionale dei Consumatori la trova una buona notizia e afferma che una buona parte di questa decisione dovrà comunque erssere presa al più presto dal Governo Draghi. Il Codacons invece si trova contrario a questa idea e dichiara: “Siamo decisamente contrari alla decisione di Arera di aggiornare mensilmente le tariffe del gas, una scelta che non mette al riparo gli utenti dalle forti fluttuazioni delle quotazioni energetiche”.
L’unico modo per ridurre la domanda in un periodo in cui la richiesta aumenta è ridurre i consumi. Consumi controllati di energia elettrica e gas significano meno necessità di produzione e meno necessità di importare gas e materie prime. Oltre ad alcuni accorgimenti individuali per ridurre i consumi, oltre agli sconti per famiglie e aziende alle prese con bollette vertiginose, servono piani dettagliati (comunitari e nazionali) con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nelle forniture. Non rimane molto tempo per elaborarli e concretizzarli.