Il mondo del cinema è in lutto: l’attrice Olivia Newton è morta all’età di 73 anni, dopo aver combattuto per 30 anni contro un tumore. L’attrice è morta nel suo ranch nel sud della California. L’attrice di Grease, l’indimenticabile Sandy protagonista al fianco di Danny Zuko-John Travolta del musical-cult del 1978, aveva 73 anni e la sua fine, ha fatto sapere su Instagram il marito produttore John Easterling, è stata serena. «Olivia è stata un simbolo di trionfi e speranza condividendo il suo viaggio con il cancro al seno», ha scritto, «la sua ispirazione curativa e la sua esperienza pionieristica con la fitoterapia continuano con il Fondo Olivia Newton-John Foundation, dedicato alla ricerca sulla fitoterapia e sul cancro. Al posto dei fiori, qualsiasi donazione sia fatta alla fondazione».
Attrice e cantante, australiana di origine britannica nata a Cambridge il 26 settembre 1948 e trasferitasi con la famiglia nel Nuovissimo Continente all’età di 5 anni, Olivia è stata un’esponente di primo piano dello star system grazie a un film evergreen come Grease e a hit come Physical che nel 1981 vinse svariati dischi d’oro e di platino. Incise anche la versione inglese di Tutta la vita, il brano di Lucio Dalla. «Amo cantare, è tutto ciò che so fare da quando avevo 15 anni, è la mia vita», spiegava Newton-John che al tempo stesso ha incarnato un simbolo della lotta contro il cancro portata avanti con il sorriso, senza mai perdere la speranza. Nel 1992, poco dopo la morte di suo padre, un ex agente dell’MI5 che lavorava al progetto Enigma, l’attrice scoprì di essere malata. Affrontò allora cure omeopatiche, ayurvediche e naturali, affidandosi in particolare alla medicina delle piante. I benefici ci furono ma Olivia ebbe poi tre ricadute. La prima nel 2013, subito dopo la morte della sorella Rona. Poi nel 2017, quindi l’ultima che ha messo fine alla sua battaglia. Eppure, dopo aver creato la Olivia Newton-John Foundation a favore delle terapie olistiche contro il tumore (da lei considerate complementari ai metodi tradizionali), l’attrice si è sempre preoccupata di esprimere un messaggio positivo. «Ho vissuto più a lungo di quante molte persone si aspettassero e voglio mostrare al mondo che il cancro non è una condanna a morte», diceva, «sto bene, sono forte. Penso che sia molto importante guardare avanti». E aggiungeva di non riuscire a vedersi separata dal male, «lo considero un viaggio della mia vita. Mi ha dato scopo e intenzione, mi ha insegnato molto sulla compassione. Un dono. Ovviamente io non lo auguro a nessuno, ma per me è stato un percorso importante».
Aveva dimostrato presto la predisposizione per lo spettacolo, la piccola Olivia. Si era imposta nella musica partecipando a festival, vendendo 100 milioni di dischi (14 milioni solo la colonna sonora di Grease) e vincendo 4 Grammy. Ma è Grease, il musical di maggior successo nella storia del cinema, a darle la fama mondiale nel 1978. E non ha mai perso smalto l’immagine del suo personaggio, la dolce Sandy, biondina timida che si trasforma in una pantera sexy in pelle nera e capigliatura cotonata. Al cinema l’attrice aveva poi interpretato Xanadu, Due come noi (sempre con Travolta), Un amore rinnovato, Un party per Nick, Tre uomini e una pecora. Ultimo film, del 2020: The Very Excellent Mr. Dundee. La vita privata contempla una figlia, Chloe Lattanzi, avuta dal primo marito attore Matt Lattanzi, il nuovo matrimonio con Easterling e una tragedia: nel 2005 sparì in mare l’allora fidanzato Patrick McDermott. La morte di Olivia ha scosso il mondo intero. E proprio John Travolta è stato tra i primi a esprimere cordoglio. «Mia adorata Olivia», ha postato l’attore su Instagram, «hai reso molto migliori le nostre vite. Ti amo tanto. Il tuo impatto è stato incredibile. Ci rivedremo ancora lungo il cammino e saremo di nuovo insieme. Sono stato tuo fin dal primo momento in cui ti ho visto e lo sarò per sempre. Firmato: il tuo Danny, il tuo John».