Il 3 agosto del 1991, l’imprenditore Antonio Belardo, mentre era a bordo della sua auto, tra le strade del comune casertano di Orta di Atella, fu raggiunto dai sicari della camorra che esplosero contro la sua auto diversi colpi d’arma da fuoco. Un agguato in piena regola, compiuto per uccidere un imprenditore onesto. Poche settimane prima, insieme ad altri imprenditori del posto, Antonio Belardo denunciò le richieste estorsive subite da alcuni esponenti della malavita locale. Fin da subito, pertanto, il movente di quell’agguato apparve chiaro.
Il caso fu prima archiviato, poi riaperto su richiesta del legale della famiglia Belardo che aveva fornito agli organi inquirenti nuovi spunti investigativi.
Gli autori dell’omicidio, oggi collaboratori di giustizia, agirono per conto del clan dei casalesi. Alberto di Tella è stato condannato a 13 anni e 4 mesi di reclusione, mentre Giuseppe Quadrano, il killer di Don Giuseppe Diana, fu rinviato a giudizio.