Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
“Il governo ha presentato le dimissioni, nel prenderne atto ho ringraziato Mario Draghi e i ministri per l’impegno in questi 18 mesi. Il Governo incontra limitazioni nella sua attività, ma ha gli strumenti per operare in questi mesi prima che arrivi il nuovo esecutivo. Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche, ci sono molti adempimenti da chiudere nell’interesse dell’Italia”, ha dichiarato Mattarella.
“La situazione politica ha condotto alla decisione di sciogliere le camere: la discussione, il voto e le modalità con cui è stato espresso ieri hanno reso evidente il venire meno del sostegno del Parlamento al governo e l’assenza di prospettive di dare vita a nuova maggioranza, rendendo obbligatorio lo scioglimento delle Camere”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al Quirinale.
Stamani alla Camera poco dopo le 9 il premier uscente ha annunciato: “Mi recherò al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Un discorso brevissimo per esprimere l’intenzione di recarsi al Colle per rassegnare le dimissioni. Draghi ha sorriso e si è lasciato andare a una battuta: “Qualche volta il cuore dei banchieri centrali viene usato…”, ha detto richiamandosi alla barzelletta già raccontata davanti alla stampa estera qualche giorno fa. Dall’Aula sono arrivati applausi sparsi.
Il governo guidato da Mario Draghi per gli affari correnti continua a lavorare per approvare, entro inizio agosto, il decreto anti crisi, che mira a ridurre i prezzi delle bollette e ad aiutare famiglie e imprese. È quanto si apprende da fonti dell’esecutivo. Sul tavolo un provvedimento che dovrebbe valere circa 10 miliardi.