Torna alta la tensione nel quartiere napoletano di Pianura. Poche ore dopo il blitz eseguito dagli agenti della squadra mobile di Napoli, all’alba di giovedì 14 luglio, tra le strade del quartiere della periferia occidentale di Napoli, “i reduci” dei cartelli criminali disarticolati hanno fatto sentire la loro presenza.
Al calar del sole, nel corso del pomeriggio di giovedì 14 luglio, un gruppo di giovani armati in sella agli scooter hanno compiuto una “scesa” tra le strade-simbolo del quartiere. Si tratta di un’azione rappresentativa, voluta per rimarcare la presenza e il controllo sul territorio, come a voler sottolineare che l’arresto delle figure apicali del clan non abbia concorso a scalfirne la forza.
Le accuse contestate ai 30 indagati sono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco, associazione finalizzata al traffico ed alla distribuzione di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Un segnale importante da parte dello Stato, all’indomani dell’assassino di Andrea Covelli, il giovane sequestrato, torturato e infine ucciso a colpi d’arma da fuoco, il cui cadavere è stato ritrovato in una zona periferica del quartiere.
Nel corso delle ore successive al blitz, tuttavia, si è registrato un altro episodio eclatante: una bomba indirizzata alla celeberrima “Pescheria di Napoli”. A denunciare l’accaduto, lo stesso Peppe Di Napoli, proprietario del locale, molto popolare sui social, che ha anche mostrato un video che ha immortalato la scena in cui si vede chiaramente un giovane piazzare l’ordigno e la successiva esplosione che ha arrecato danni all’insegna e alla serranda.