Una bomba sotto il sedile dell’auto ha ucciso Hashi Omar Hassan, il somalo condannato e poi assolto per l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il 20 marzo 1994 a Mogadiscio mentre lavoravano ad un’inchiesta su traffici di rifiuti e armi. Lo ha reso noto in un tweet il sito di notizie indipendente somalo Garowe Online. Hassan fu condannato in secondo grado e in Cassazione per aver fatto parte del commando che uccise la giornalista, ma un successivo ricorso portò all’assoluzione dopo oltre 16 anni di reclusione. Lo Stato Italiano lo ha risarcito con 3 milioni. Secondo la famiglia Alpi ci fu un vasto depistaggio.
Hassan venne rilasciato nel 2016, dopo aver scontato 17 anni di carcere in Italia: per l’ingiusta detenzione la Corte d’Appello di Perugia dispose un risarcimento di tre milioni e 181mila euro. «Ho perso 17 anni della mia vita in carcere da innocente», commentò all’epoca, appellandosi ai giudici di Roma perché non archiviassero «l’inchiesta sui depistaggi che ci sono stati dopo l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin», che lo avevano portato in carcere sulla base di false accuse. «Non possono proprio archiviare e non far venir fuori la verità», sottolineò ricordando che di ampi depistaggi si era parlato nella sentenza d’assoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Perugia.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Ordine dei Giornalisti e l’Usigrai, per il tramite dell’avvocato Giulio Vasaturo, depositeranno nelle prossime ore una richiesta al Pubblico Ministero presso la Procura di Roma, all’Ambasciata italiana a Mogadiscio ed all’Ambasciata somala in Italia, per sollecitare indagini mirate sulle dinamiche dell’attentato in cui ha perso la vita Hashi Omar Hassan, anche al fine di verificare l’esistenza di un eventuale collegamento fra questo efferato delitto e l’inchiesta, tuttora in corso, sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo 1994.
«Siamo molto turbati dalla tragica uccisione di Hashi» ha osservato l’avvocato Giulio Vasaturo. «Non possiamo non riscontrare la sconcertante ricorrenza di morti misteriose che lega tanti protagonisti dell’inchiesta giudiziaria sul caso Alpi-Hrovatin. Poco dopo aver testimoniato in Italia, fu rinvenuto in un albergo di Mogadiscio il cadavere di Ali Abdi, l’autista di Ilaria, deceduto in circostanze mai chiarite. Starlin Arush, attivista somala, amica dell’inviata del Tg3, è stata invece uccisa da un commando di sicari, nei pressi di Nairobi, nel 2003. Faremo di tutto affinché le autorità italiane e somale collaborino fattivamente per far luce sullo scenario che si cela dietro l’uccisione di Hashi Omar Hassan e per fare chiarezza su questa serie di inquietanti delitti che si protrae, ininterrotta, da circa trent’anni».