Nel tardo pomeriggio di sabato 2 luglio, in viale Margherita a Ponticelli, i clan in rotta di collisione per il controllo dei traffici illeciti sono tornati ad impugnare le armi.
Un raid maturato in uno scenario inquietante: in pieno giorno, in uno dei luoghi più affollati del quartiere, malgrado la presenza di numerose persone in strada.
Due soggetti a bordo di uno scooter, con il volto coperto, hanno esploso almeno nove colpi d’arma da fuoco nei pressi del “bar degli sportivi”. A sparare il passeggero, armato di mitraglietta. I proiettili hanno colpito due auto che erano parcheggiate lungo la strada. I veicoli risultano intestati a due incensurati. Un dettaglio che porta a dedurre che le automobili siano state raggiunte dai proiettili accidentalmente e che il raid non fosse di certo finalizzato ad indirizzare un messaggio minatorio ai proprietari.
Gli spari ad altezza d’uomo appaiono altresì incompatibili con la dinamica di una “stesa”. Ben più plausibile appare l’ipotesi che il killer abbia sparato per colpire uno o più soggetti che sostavano all’esterno del bar.
La Scientifica ha trovato sull’asfalto un bossolo 9×19, due bossoli 9×21, sei bossoli 6×35 e due frammenti di ogiva.
“Siete stati capaci di far mettere i giubbotti antiproiettile ai colombi. Giusto per ricordarvelo”, si legge nel frame accompagnato da sonore risate in sottofondo.
Un messaggio chiaro che conferma la dinamica dell’agguato sventato, indirizzato proprio ad un o più soggetti contigui al clan De Micco, e volto a deridere l’opinabile mira del killer.
Un video pubblicato sul profilo “Una sola bandiera bodo”, istituito all’indomani dell’arresto del boss Marco De Micco con l’intento di rilanciare la credibilità del clan.
Il mancato agguato è maturato nel fortino del clan De Micco, lungo la stessa strada dove, nei mesi precedenti all’arresto, il boss Marco De Micco, puntualmente accompagnato dai suoi fedelissimi, marcava il controllo del territorio inscenando roboanti processioni a bordo di scooter e moto.