Il cadavere ritrovato nel pomeriggio di venerdì 1° luglio in una zona periferica del quartiere Pianura è di Andrea Covelli, il 27enne scomparso nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 giugno.
L’ennesima sparizione dall’epilogo amaro. Il giovane si era recato in una cornetteria in via Epomeo per acquistare dei cornetti e mentre era seduto sul suo scooter era stato avvicinato da due persone a bordo di un ciclomotore. Uno dei due lo aveva avvicinato e gli aveva sottratto il portafogli per poi impadronirsi del suo scooter, costringendolo a salire a bordo del motorino guidato dal complice. Da quel momento, i familiari non hanno avuto più notizie del 27enne.
Angoscia, apprensione e disperazione hanno animato i giorni trascorsi dal momento della sparizione a quello del ritrovamento del cadavere, rinvenuto dalla Polizia di Stato in un terreno di via Pignatiello, nella zona della Selva, nei pressi della collina dei Camaldoli.
Determinante la segnalazione giunta ai familiari attraverso una telefonata anonima che indicava di cercare proprio nella zona in cui gli agenti hanno trovato il corpo esanime del 27enne, crivellato da colpi d’arma da fuoco.
Andrea Covelli sarebbe stato rapito, ucciso e il cadavere sarebbe stato abbandonato in una zona boschiva alle porte del quartiere Pianura o condotto direttamente nello stesso luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere e ucciso a colpi d’arma da fuoco. Saranno le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli a far luce sull’intera vicenda, unitamente all’autopsia prevista nei prossimi giorni che concorrerà a chiarire le modalità del decesso.
Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, i parenti avrebbero riferito che il giovane di recente era stato preso di mira e picchiato da un gruppo di coetanei per motivi ancora da accertare. Nessuna pista può essere esclusa, neanche quella di matrice camorristica: la madre di Andrea Covelli è la sorella di un boss emergente della zona, ucciso a Fuorigrotta nel 2000.
Seppure il 27enne non risulti legato alla criminalità locale, frequentava amici contigui al clan Carillo-Perfetto al quale, in passato, era stato affiliato anche il fratello, arrestato per droga nel 2019 e che da tempo aveva voltato pagina, tenendosi alla larga dalle dinamiche camorristiche.