I Carabinieri del R.O.S. di Palermo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare a carico di 24 soggetti, 21 dei quali destinatari della custodia cautelare in carcere e 3 degli arresti domiciliari, ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina e trasferimento fraudolento di valori.
Nell’ambito dell’inchiesta “Navel” è anche emerso il forte legame tra i vertici del clan attivo nella zona di Santa Maria del Gesù e il cantante neomelodico Tony Colombo. Nella fattispecie, dietro l’organizzazione di un’esibizione che il cantante avrebbe dovuto tenere in quella zona ci sarebbe stata una regia mafiosa. In particolare dell’evento si sarebbero interessati Francesco Guercio “per accrescere la sua influenza nel territorio di Santa Maria di Gesù” e Girolamo Rao, che avrebbe tenuto i contatti direttamente con il padre dell’artista, che ha un negozio di cd proprio in quella zona.
Il clan di Santa Maria di Gesù avrebbe pensato a tutto, dalla chiusura delle strade alle modalità di vendita degli alcolici durante la manifestazione, chiedendo anche denaro ai commercianti della zona per coprire una parte dei costi. Il concerto però fu annullato dalla questura.
L’ordinanza che all’alba di oggi, martedì 14 giugno, ha fatto scattare le manette per 24 persone, fa riferimento ad una serie di telefonate tra il padre di Tony Colombo e Rao.
In un’altra conversazione, Rao avrebbe poi informato un’altra persona che “stava curando l’organizzazione del concerto di Tony Colombo”, aggiungendo che però l’evento non era stato autorizzato come sarebbe avvenuto per gli altri. A stretto giro, anche la madre del cantante chiamava Rao per comunicargli il suo dispiacere per l’annullamento del concerto del figlio che le avrebbe consentito di rivederlo.