Nella mattinata di venerdì 20 maggio ad Acerra, Napoli e Nuoro, militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, emessa dal G.i.p. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di concorso in omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
L’attività investigativa ha consentito di documentare l’esistenza e l’operatività di due gruppi criminali, uno formatosi ad Afragola sotto le direttive di Cosimo Nicolì, l’altro guidato da Bruno Avventurato, operante ad Acerra. I due sodalizi in accordo tra loro hanno ideato e organizzato l’omicidio di Pasquale Tortora, elemento di spicco dell’omonimo clan attivo ad Acerra e Casalnuovo di Napoli, avvenuto il 20 maggio del 2020. Il gruppo Avventurato aveva fornito il necessario supporto logistico ai sicari, mentre Nicolì si era preoccupato di reperire i killer.
Per l’omicidio di Tortora il Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna ha già arrestato gli esecutori materiali.
Le indagini hanno concorso anche a far luce sul duplice movente dell’omicidio: vendicare l’uccisione di Giuseppe Avventurato, fratello di Bruno e già capo dell’omonimo gruppo, di cui si riteneva responsabile proprio Tortora, e suggellare un patto tra i due gruppi camorristici finalizzato ad assicurarsi il controllo congiunto dei traffici illeciti nel territorio di Acerra.
Cosimo Nicolì nel rapportarsi con i propri sodali e alleati ha speso il nome della famiglia Senese originaria di Afragola, ora attiva a Roma e già in storici rapporti con il clan Moccia.
Tra i coinvolti nell’indagine figura anche Pasquale Di Balsamo, il giovane ucciso il 29 aprile scorso in una sparatoria con un 21enne, anch’egli deceduto per la gravità delle ferite riportate nel conflitto a fuoco. Le indagini che hanno portato agli arresti odierni hanno dimostrato che Pasquale Di Balsamo si era prodigato in prima persona per fornire “l’appoggio” ai killer di Pasquale Tortora.