La rassegna racconta l’unione importante dei due Paesi, che nei secoli si sono andati a toccare creando una fitta trama di scambi di varie arti. Basta ricordare il periodo angioino, la rivoluzione partenopea, il decennio francese, oppure il grand tour degli artisti, autori o musicisti francesi a Napoli, per misurare gli effetti di una contaminazione reciproca che ha toccato l’urbanismo, la musica, la cucina, la moda ed anche la stessa lingua napoletana. La settimana punta a valorizzare questo prezioso passato come a creare nuovi ponti tra i giovani di oggi.
A dare il via alla 5 giorni, lunedì 23, negli spazi della Fondazione Foqus, sarà l’appuntamento con il cinema con la proiezione di due classici della commedia (ore 18 e ore 21) : “Totò a Parigi” del 1958 per la regia di Camillo Mastrocinque e “Le Corniaud”(Colpo grosso ma non troppo) del 1965 con Bourvil e de Funes, diretto da Gerard Oury, girato in gran parte a Napoli.
Nella mattinata del lunedì, lo street artist francese Zevs, darà il via al suo progetto dorato, utilizzando come tela una facciata dell’ Istituto Marie Curie nel quartiere Ponticelli. L’installazione vedrà ricoperta di foglie d’oro (simulate da mantelle termiche) la parete della scuola e affisso un cartello pubblicitario con sopra raffigurate le Vele di Scampia anch’esse in versione gold. L’opera, verrà realizzata con la collaborazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Martedì 24 maggio (ore 11) invece spazio alle scuole napoletane che hanno nel programma la lingua d’oltralpe, con “La dictée pour tous”, organizzato nella suggestiva Sala dei Baroni del Maschio Angioino, alla presenza dell’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset e del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’importanza che ha il dettato, come esercizio scolastico per eccellenza, viene sottolineato dal dato che lo inserisce ancora, tutt’oggi, tra i fondamenti del sistema scolastico francese e non solo, cristallizzandolo così nel tempo. A leggere il testo inedito, scritto per questa occasione e liberamente tratto da “Il Corricolo” di Alexandre Dumas, da una docente universitaria francese, tre “lettori” d’eccezione. A scandire ritmicamente i testi, per i 60 alunni partecipanti, la voce dell’ambasciatore Masset, del console tunisino a Napoli, Beya Ben Abdelbaki, del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e dal giornalista francese Sébastien Thomas.
Al termine del concorso l’ambasciatore francese raggiungerà l’artista Zevs all’opera, nel quartiere di Ponticelli.
Venerdì 27 maggio (ore 20:00) presso l’institut francais al Palazzo Grenoble, protagonista il bel canto, con il concerto dal titolo “Napule e Paris”, interpretato dall’artista partenopea, Pina Capobianco, accompagnata al pianoforte dal Maestro Giovanni Monti e presentata da Davide Brandi, in collaborazione con “l’Associazione Culturale i lazzari”. L’ evento richiede un contributo di 10 euro ed è possibile prenotarsi scrivendo a [email protected] o telefonando allo 0817616262.
Tra gli eventi collaterali di questa prima edizione, la partecipazione dei ristoratori napoletani, che mette in risalto la contaminazione tra le due cucine, che nel tempo si sono sempre incrociate creando piatti deliziosi ed unici. Nell’arco de “La settimana franco napoletana”, gli chef partecipanti proporranno un menu degustazione, con piatti tipici francesi, ma anche napoletani che hanno un’origine francese, come per esempio: il gatò, il sartù, il babà, lo chou o la crepe, accompagnati magari da vini, aperitivi o liquori francesi.
E ancora si terranno delle conferenze presso le università di Napoli e delle visite guidate in città, in mete protagoniste di accadimenti storici. Davide Brandi, lunedì 23, alle ore 11, presso il Grenoble, proporrà una lezione di lingua e letteratura napoletana, sorprendendoci con i tanti e curiosi francesismi che il dialetto partenopeo conserva ( ingresso gratuito, su prenotazione).
Gli alunni del dipartimento di design, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, inoltre, saranno impegnati a creare il logo che rappresenterà la settimana franco napoletana negli anni futuri.
“Questa iniziativa nasce con l’idea e l’intenzione di raccontare il forte legame dei nostri due paesi, con un’attenzione particolare alla linea Napoli-Parigi – afferma il console generale di Francia a Napoli, Laurent Burin des Roziers-. Sono davvero colpito dall’impegno che ha dimostrato il Comune nell’organizzare questa settimana franco-napoletana inserendola inoltre tra gli appuntamenti del “Maggio dei monumenti”. E a risposta di questo è anche il grande interesse che la nostra storia comune suscita nei napoletani, mentre l’amore dei francesi per Napoli mi sembra sempre più vivace”.
“Ringrazio il sindaco Gaetano Manfredi -afferma l’Ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset- per avere avuto l’idea di questa bellissima settimana franco-napoletana. Come lo sappiamo bene, i legami tra Napoli e la Francia attraversano i secoli, sin dal periodo degli Angioini, e ci raccontano una parte preziosa della storia dell’ Europa. Ma sono anche legami molto vivaci oggi, tramite il turismo, l’insegnamento delle lingue, gli scambi culturali e accademici, l’economia. I Francesi amano Napoli, la sua bellezza, la sua cultura e la sua energia. Non a caso, quando abbiamo organizzato nel 2020 a Napoli il summit tra Francia e Italia, il presidente Macron ha tenuto a rendere omaggio a Eduardo De Filippo, visitando il Teatro San Ferdinando”.
Presenti alla conferenza stampa:
Laurent Burin Des Roziers, il console generale di Francia a Napoli, il professore Andrea Mazzucchi, consigliere del Sindaco sulla cultura, la professoressa Enrica Daguanno, coordinatore della scuola di progettazione artistica per l’impresa dell’ Accademia delle Belle Arti, e in collegamento Skype, l’artista Zevs.
La rassegna racconta l’unione importante dei due Paesi, che nei secoli si sono andati a toccare creando una fitta trama di scambi di varie arti. Basta ricordare il periodo angioino, la rivoluzione partenopea, il decennio francese, oppure il grand tour degli artisti, autori o musicisti francesi a Napoli, per misurare gli effetti di una contaminazione reciproca che ha toccato l’urbanismo, la musica, la cucina, la moda ed anche la stessa lingua napoletana. La settimana punta a valorizzare questo prezioso passato come a creare nuovi ponti tra i giovani di oggi.
A dare il via alla 5 giorni, lunedì 23, negli spazi della Fondazione Foqus, sarà l’appuntamento con il cinema con la proiezione di due classici della commedia (ore 18 e ore 21) : “Totò a Parigi” del 1958 per la regia di Camillo Mastrocinque e “Le Corniaud”(Colpo grosso ma non troppo) del 1965 con Bourvil e de Funes, diretto da Gerard Oury, girato in gran parte a Napoli.
Nella mattinata del lunedì, lo street artist francese Zevs, darà il via al suo progetto dorato, utilizzando come tela una facciata dell’ Istituto Marie Curie nel quartiere Ponticelli. L’installazione vedrà ricoperta di foglie d’oro (simulate da mantelle termiche) la parete della scuola e affisso un cartello pubblicitario con sopra raffigurate le Vele di Scampia anch’esse in versione gold. L’opera, verrà realizzata con la collaborazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Martedì 24 maggio (ore 11) invece spazio alle scuole napoletane che hanno nel programma la lingua d’oltralpe, con “La dictée pour tous”, organizzato nella suggestiva Sala dei Baroni del Maschio Angioino, alla presenza dell’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset e del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’importanza che ha il dettato, come esercizio scolastico per eccellenza, viene sottolineato dal dato che lo inserisce ancora, tutt’oggi, tra i fondamenti del sistema scolastico francese e non solo, cristallizzandolo così nel tempo. A leggere il testo inedito, scritto per questa occasione e liberamente tratto da “Il Corricolo” di Alexandre Dumas, da una docente universitaria francese, tre “lettori” d’eccezione. A scandire ritmicamente i testi, per i 60 alunni partecipanti, la voce dell’ambasciatore Masset, del console tunisino a Napoli, Beya Ben Abdelbaki, del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e dal giornalista francese Sébastien Thomas.
Al termine del concorso l’ambasciatore francese raggiungerà l’artista Zevs all’opera, nel quartiere di Ponticelli.
Venerdì 27 maggio (ore 20:00) presso l’institut francais al Palazzo Grenoble, protagonista il bel canto, con il concerto dal titolo “Napule e Paris”, interpretato dall’artista partenopea, Pina Capobianco, accompagnata al pianoforte dal Maestro Giovanni Monti e presentata da Davide Brandi, in collaborazione con “l’Associazione Culturale i lazzari”. L’ evento richiede un contributo di 10 euro ed è possibile prenotarsi scrivendo a [email protected] o telefonando allo 0817616262.
Tra gli eventi collaterali di questa prima edizione, la partecipazione dei ristoratori napoletani, che mette in risalto la contaminazione tra le due cucine, che nel tempo si sono sempre incrociate creando piatti deliziosi ed unici. Nell’arco de “La settimana franco napoletana”, gli chef partecipanti proporranno un menu degustazione, con piatti tipici francesi, ma anche napoletani che hanno un’origine francese, come per esempio: il gatò, il sartù, il babà, lo chou o la crepe, accompagnati magari da vini, aperitivi o liquori francesi.
E ancora si terranno delle conferenze presso le università di Napoli e delle visite guidate in città, in mete protagoniste di accadimenti storici. Davide Brandi, lunedì 23, alle ore 11, presso il Grenoble, proporrà una lezione di lingua e letteratura napoletana, sorprendendoci con i tanti e curiosi francesismi che il dialetto partenopeo conserva ( ingresso gratuito, su prenotazione).
Gli alunni del dipartimento di design, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, inoltre, saranno impegnati a creare il logo che rappresenterà la settimana franco napoletana negli anni futuri.
“Questa iniziativa nasce con l’idea e l’intenzione di raccontare il forte legame dei nostri due paesi, con un’attenzione particolare alla linea Napoli-Parigi – afferma il console generale di Francia a Napoli, Laurent Burin des Roziers-. Sono davvero colpito dall’impegno che ha dimostrato il Comune nell’organizzare questa settimana franco-napoletana inserendola inoltre tra gli appuntamenti del “Maggio dei monumenti”. E a risposta di questo è anche il grande interesse che la nostra storia comune suscita nei napoletani, mentre l’amore dei francesi per Napoli mi sembra sempre più vivace”.
“Ringrazio il sindaco Gaetano Manfredi -afferma l’Ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset- per avere avuto l’idea di questa bellissima settimana franco-napoletana. Come lo sappiamo bene, i legami tra Napoli e la Francia attraversano i secoli, sin dal periodo degli Angioini, e ci raccontano una parte preziosa della storia dell’ Europa. Ma sono anche legami molto vivaci oggi, tramite il turismo, l’insegnamento delle lingue, gli scambi culturali e accademici, l’economia. I Francesi amano Napoli, la sua bellezza, la sua cultura e la sua energia. Non a caso, quando abbiamo organizzato nel 2020 a Napoli il summit tra Francia e Italia, il presidente Macron ha tenuto a rendere omaggio a Eduardo De Filippo, visitando il Teatro San Ferdinando”.
Presenti alla conferenza stampa:
Laurent Burin Des Roziers, il console generale di Francia a Napoli, il professore Andrea Mazzucchi, consigliere del Sindaco sulla cultura, la professoressa Enrica Daguanno, coordinatore della scuola di progettazione artistica per l’impresa dell’ Accademia delle Belle Arti, e in collegamento Skype, l’artista Zevs.