La Giornata mondiale della libertà di stampa, proclamata dall’Unesco nel 1993 e dedicata quest’anno a “Il giornalismo sotto l’assedio digitale”, è l’occasione per le istituzioni italiane e internazionali di ricordare il ruolo centrale dell’informazione in ogni democrazia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, papa Francesco e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, fra gli altri, hanno voluto ribadire stima e solidarietà ai giornalisti.
«La Giornata mondiale della libertà dell’informazione si apre quest’anno con un bilancio purtroppo drammatico. Sono 24 i cronisti uccisi nel 2021 e quasi 500 gli imprigionati. Un dato destinato a salire con la guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, attualmente in corso. Su di essi intensa deve essere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale», osserva il presidente Mattarella.
«Si tratta – rileva – di un prezzo altissimo pagato da chi è chiamato a onorare con coerenza la professione: essere testimoni di verità, attraverso le parole, le immagini. Testimoni che hanno talvolta pagato con la loro vita l’esposizione dei fatti, spesso scomodi per i poteri costituiti, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Testimoni di libertà che hanno voluto rendere effettiva quella di espressione, coscienti di come una cittadinanza consapevole, attiva, capace di confrontarsi e approfondire, passa attraverso il loro servizio».
La libertà di stampa, conclude Mattarella, «insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese. Ce lo insegnano in questi giorni i drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina. È compito della comunità internazionale ai vari livelli rendere effettivi questi diritti».
La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola ricorda che l’Eurocamera «ha sempre cercato di sostenere il giornalismo all’interno dell’Ue e oltre: la nostra posizione – dice – sarà sempre al fianco della verità e di chi cerca la verità. Non dovrebbero spendere tempo e denaro per combattere contro procedimenti penali che cercano di ostacolare il loro lavoro. Una forte democrazia ha bisogno di una stampa libera e forte: sono orgogliosa che questo Parlamento unisca i fatti alle parole».
Un pensiero anche dal pontefice, che chiede via Twitter: «In questa Giornata della Libertà di Stampa preghiamo insieme per i giornalisti che hanno pagato di persona, con la vita o con il carcere, per servire questo diritto. Un grazie speciale – aggiunge – a quanti di loro, con coraggio, ci informano sulle piaghe dell’umanità».
E il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, sempre via social, ricorda: «I giornalisti e gli operatori dei media stanno affrontando, da più parti, tentativi di metterli a tacere. Onoriamo il loro lavoro essenziale per dire la verità sul potere, smascherare bugie e costruire istituzioni e società forti e resilienti».
«Tutelare la libertà di stampa è fondamentale per la nostra vita democratica. Quando viene violata a farne le spese sono non solo i giornalisti ma tutti i cittadini a cui deve essere sempre garantita una adeguata e corretta informazione». Lo ha dichiarato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa.
Nel primo trimestre del 2022 sono stati censiti 44 episodi di intimidazione a giornalisti, a fronte dei 63 registrati nell’analogo periodo del 2021. Il 27% delle intimidazioni è stato effettuato via web, nella maggior parte tramite i social network.
La titolare del Viminale ha richiamato «l’impegno comune del ministero dell’Interno e di tutte le componenti del mondo dell’informazione per contrastare efficacemente il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, al fianco di tutti quelli che svolgono la propria attività con coraggio e determinazione in contesti ambientali estremamente difficili nei quali il loro impegno quotidiano è essenziale per far maturare una forte coscienza civile».
Il prossimo 5 maggio, ha annunciato la titolare del Viminale, «presiederò una riunione del ‘Centro di Coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti’ appositamente dedicata all’esame del report 2021 e dei dati disponibili per il primo trimestre del 2022. L’incontro sarà l’occasione per proseguire quel confronto continuo e costante con i rappresentanti del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della Stampa italiana avviato dal mio insediamento e finalizzato ad individuare insieme tutte le iniziative utili a prevenire e contrastare un fenomeno inaccettabile, che oggi trova terreno particolarmente fertile sui canali social».
In tale contesto, ha sottolineato la titolare del Viminale, «è prezioso il lavoro svolto dall’Organismo permanente di supporto, istituito presso il Dipartimento di pubblica sicurezza, che, con i prefetti e le Forze di polizia, sta svolgendo un monitoraggio strutturato sui territori e sta promuovendo, insieme ai rappresentanti locali dei giornalisti, campagne ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di una informazione libera per la crescita democratica».