Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo torna l’ora legale e gli italiani dovranno spostare in avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Seppure l’ora legale sia oggetto di discussione in molti paesi europei che vorrebbero abolirla per adottare un sistema unico, per il 2022 resta ancora in vigore.
Anche per quest’anno nel nostro paese continuerà l’alternanza tra ora legale e ora solare. L’ora legale, in particolare, entra in vigore durante i mesi primaverili ed estivi, mentre quella solare sarà attivata durante mesi autunnali e invernali.
La diretta conseguenza di questo provvedimento è che si dormirà un’ora in meno ma si guadagnerà un’ora di luce in più. Con l’ora legale, infatti, il sole sorge più tardi, ma la sera la luce si protrae più a lungo, a differenza di quanto accade durante l’ora solare quando il sole sorge prima ma tramonta anche prima.
Secondo il nostro Governo l’entrata in vigore dell’ora legale ci permetterebbe di risparmiare sul consumo di energia elettrica per quasi sei mesi all’anno. Dettaglio che, specialmente in questo periodo in cui le materie prime hanno costi alti, è molto rilevante per la vita di molti italiani.
Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, che tornerà domenica 27 marzo, l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150mila famiglie. È la stima di Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale – che prevede “un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.
Nel periodo primavera-estate, i mesi che segnano il maggior risparmio energetico stimato da Terna sono aprile e ottobre, il mese che al 30 vede il ritorno all’ora solare. “Spostando in avanti le lancette di un’ora, si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento”, si legge in una nota.
Dal 2004 al 2021, secondo l’analisi della società, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.