Questo breve estratto dall’opera del celebre avventuriero e libertino del Secolo dei Lumi (190 pagine – euro 20), raccoglie i capitoli legati alle sue esperienze napoletane. Egli giunse nella capitale borbonica negli anni Quaranta del XVIII secolo e scrisse La storia della mia vita negli anni finali della sua esistenza. A curare il volume firmato Giacomo Casanova e dal titolo Avventure napoletane, edito da Stamperia del Valentino, è Mario Prisco il quale correda il libro di una nutrita, attenta e appassionante introduzione. Lo scenario, quello di un ciarliero quanto picaresco Settecento, vede muoversi al proprio interno re, regine, papi, nobili e prelati intrisi di libertinismo e di passione insana per il gioco d’azzardo, tra duelli – di cui fu attore anche il Casanova, su una spiaggetta di Posillipo – e intrighi di corte. È un approccio leggero a un’opera altrimenti mastodontica (la prima traduzione italiana consta di ben ventidue volumi) ma godibilissima, come lo sarebbe stata un secolo e mezzo dopo una pochade francese alla Feydeau o alla Hennequin, con la differenza che il Casanova qui riporta storie di vita vissuta, per quanto romanzate possano essere. E i personaggi con i quali il Nostro ha contatti sono ben reali e noti sullo scenario storico dell’epoca, dall’abate Galiani ai coniugi Goudar, da re Ferdinando IV a Bernardo Tanucci. Un’occasione da non perdere per calarsi in una realtà sì lontana nel tempo, ma per tanti aspetti ancora molto attuale.