
«In questo momento così difficile – spiegano i medici Luigi Sparano e Corrado Calamaro (Fimmg) – offrire solidarietà agli ultimi e alle persone emarginate, molte delle quali non in grado di poter ricevere cure adeguate, è essenziale. Tutti noi medici di famiglia della Fimmg sentiamo l’obbligo morale di offrire assistenza ai rifugiati e ai profughi di questa guerra». I medici di medicina generale della Fimmg di Napoli rispondono insomma con grande prontezza all’appello lanciato anche a livello nazionale dal segretario generale Silvestro Scotti, per dare risposta ad un dramma che, come denunciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, si rivela «la crisi di profughi più veloce in Europa dalla seconda guerra mondiale». Dunque, accogliendo con favore la decisione della Unione Europea di applicare la direttiva sulla protezione temporanea, la Fimmg mette a disposizione la propria rete capillare e diffusa di medici di famiglia e continuità assistenziale, potenziata anche dalla disponibilità dei medici che hanno lasciato l’attività professionale per raggiunti limiti di età. Pur nelle gravi difficoltà causate ancora dalla pandemia Covid19, che continua a provocare incrementi enormi dei carichi di lavoro, i medici della Fimmg non possono e non vogliono esimersi dal fornire il loro concreto aiuto. Altri centri aperti alle visite per chi è in fuga dalla guerra nasceranno nei prossimi giorni in strutture già attive sul territorio di Napoli e provincia, negli studi medici e nelle Aggregazioni funzionali territoriali
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