Una troupe del Tg2 è stata fermata dai militari ucraini sulla strada M19 che porta a Cortkiv, nell’ovest del Paese. Al giornalista Leonardo Zellino e al cameraman Maurizio Calaió sono stati sequestrati per un ora documenti e cellulari. In particolare sono stati visionati filmati, foto e contatti presenti sugli smartphone per dimostrare il loro reale lavoro di reportage.
Il timore delle forze ucraine è che militari russi riescano ad infiltrarsi nelle file nemiche camuffandosi da giornalisti stranieri o lavoratori ucraini. Dopo un’ora la troupe è stata rilasciata e ha potuto proseguire il suo viaggio verso Kiev.
Oltre cento organizzazioni nazionali e internazionali di giornalisti, per la libertà di informazione e la difesa dei diritti umani si schierano contro l’invasione dell’Ucraina e l’attacco alla stampa in Ucraina e in Russia. «Esprimiamo solidarietà al popolo ucraino e in particolare ai giornalisti ucraini che si trovano in prima linea in una guerra europea su larga scala», si legge in un documento firmato, fra gli altri, anche dalla Federazione europea dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Condanniamo la violenza e le aggressioni che mettono in grave pericolo migliaia di nostri colleghi in tutta l’Ucraina – prosegue la dichiarazione congiunta -. Chiediamo alla comunità internazionale di fornire ogni possibile assistenza a coloro che stanno assumendo il coraggioso ruolo di documentare cosa accade nella zona di guerra che ora è l’Ucraina. Condanniamo la violenza fisica, gli attacchi informatici, la disinformazione e tutte le altre armi impiegate dall’aggressore contro la stampa ucraina libera e democratica. Siamo anche solidali con i media indipendenti russi che continuano a riportare la verità in condizioni senza precedenti».
Il documento integrale è pubblicato sul sito web della Efj, dove è possibile sottoscriverlo per aderire alla dichiarazione di sostegno all’Ucraina.