L’Italia è in stato di pre-allarme per il gas in virtù di quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina. Si tratta del primo di tre step e prevede solo un monitoraggio della situazione.
Per il momento non c’è alcun pericolo di restare a corto di forniture. A prendere la decisione, dopo aver sentito il Comitato di emergenza e monitoraggio nazionale, è stato il ministero della Transizione ecologica. Il ministero ha pertanto ritenuto opportuno predisporre eccezionali misure preventive volte a incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure adottate in condizioni normali, come discusso anche in sede europea durante l’ultima riunione del Gas Coordination Group del 23 febbraio scorso.
Con lo stato di pre-allarme lo stesso ministero ha “ritenuto opportuno sensibilizzare, gli utenti del sistema gas nazionale della situazione di incertezza legata” al conflitto tra Russia e Ucraina. Per ora però la situazione delle forniture è ancora “adeguata a coprire la domanda interna”.
Il motivo dello stato di pre-allarme è che buona parte del gas naturale che arriva in Italia passa nei gasdotti che attraversano il teatro di guerra ucraina (proprio nella notte un gasdotto è stato fatto esplodere Kharkiv, seconda città dell’Ucraina). Ma si tratta soltanto di un monitoraggio della situazione. Nessuna conseguenza al momento per gli utenti.