Uno dei desideri più diffusi tra gli italiani, costretti a convivere con le mascherine ormai da due anni, è proprio quello di concedersi uno sprazzo di normalità, potendo disfarsi dei dispositivi di protezione individuale.
Un sogno tutt’altro che utopistico, legato a filo doppio allo stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 marzo. Il governo sembra orientato a non andare incontro ad un’ulteriore proroga e questo comporterebbe anche il termine dell’obbligatorietà delle mascherine.
In merito alle mascherine Ffp2, questo è quanto è stato deciso nel decreto anti-Covid che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 dicembre: “Dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, nonché per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto, è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2.”
Lo stesso obbligo delle Ffp2 poi “ fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19”, si applica anche “per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto”.
Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto, una vera e propria road map contenente una sorta di calendario di alleggerimento delle varie misure che dovrebbe entrare in vigore a partire dal primo aprile.
Per quanto riguarda le mascherine Ffp2, l’intenzione dell’esecutivo sarebbe quella di eliminare l’obbligo per quanto riguarda gli spettacoli all’aperto, confermando invece la necessità di continuare a indossare il dispositivo di protezione in tutti gli altri luoghi.
Dalle Faq pubblicate dal Governo a inizio gennaio, si legge che in Italia fino alla cessazione dello stato di emergenza è obbligatorio indossare le mascherine Ffp2 in queste occasioni:
- per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati;
- per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto
- per l’accesso e l’utilizzo di: voli commerciali; navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale; treni impiegati nei servizi di trasporto passeggeri interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità; autobus e pullman di linea adibiti a servizi di trasporto tra più di due regioni; autobus e pullman adibiti a servizi di noleggio con conducente; funivie, cabinovie e seggiovie qualora utilizzate con chiusura delle cupole paravento; mezzi del trasporto pubblico locale o regionale;
- per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un caso confermato positivo al COVID-19 e che, sulla base delle norme in vigore, non sono soggette alla quarantena ma soltanto all’autosorveglianza, fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo.
Se fosse confermata l’intenzione di togliere l’obbligo solo per gli spettacoli all’aperto, vuol dire che dal primo aprile potremmo non dovere indossare una Ffp2 solo quando si va allo stadio oppure a un concerto o a una rappresentazione teatrale che si svolge in un ambiente non chiuso.
Per tutti gli altri luoghi invece si potrebbe dover aspettare ancora un po’, con la calendarizzazione della fine dei vari obblighi che sarà resa nota nel prossimo decreto che il Governo andrà a licenziare a marzo.