Luigi Cossellu, aveva 27 anni ed era un convinto no- vax che non pensava che sarebbe morto di Covid, neanche dopo aver contratto il virus, quando le sue condizioni di salute si erano aggravate notevolmente. Era un convinto negazionista e aveva rifiutato di vaccinarsi, perchè sosteneva che il covid non esistesse.
Tant’è vero che quando è giunto in ospedale in condizioni disperate, si era strappato il casco dell’ossigeno manifestando in maniera plateale l’avversione verso le cure e la negazione della malattia.
Luca Cossellu è all’ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid.
«Quando il paziente, convinto no vax, è arrivato all’ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco ed era in condizioni critiche. Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo — racconta il direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli —. Quando i no vax giungono in ospedale non sono mai ai primi sintomi. Sono già gravi perché c’è da parte loro la negazione della malattia».
Il 16 gennaio era arrivato al pronto soccorso di Terracina, dove gli era stata diagnosticata infezione SarsCov2 e insufficienza respiratoria grave. Il giorno successivo era stato trasferito all’ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid, ma le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate, fino ad arrivare al decesso avvenuto ieri. Secondo quanto afferma l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio, «anche il padre del giovane di Terracina deceduto, è attualmente ricoverato in gravi condizioni ed è intubato. L’uomo di 55 anni, come il figlio, non è vaccinato».
Luigi era un appassionato di pesca. Sui social scorrono le foto di lui mentre mostra orgoglioso il suo bottino appena pescato. E proprio su quelle pagine continuano ad arrivare messaggi di cordoglio alla famiglia del ragazzo di Latina. «Ad oggi c’è ancora chi dice che il Covid non esiste, che è solo un influenza, che spero che mi venga così prendo il Greenpass, intanto persone nel mondo muoiono, gli amici muoiono, nonni, papà, ragazzi e amici portati via dal Covid. Ditelo alle famiglie che hanno perso un parente caro»