Da oggi è disponibile su YouTube il video di “‘A rezza”, il nuovo brano del trio napoletano Suonno D’Ajere, composto da Irene Scarpato (canto), Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandoloncello) e Gian Marco Libeccio (chitarra classica). La canzone, che porta la firma di Alessio Bonomo e Ferruccio Spinetti, è dedicata ad una bambina appena nata e ad un amore perduto. La versione portoghese (con l’adattamento di Max De Tomassi) era inclusa nel primo cd di “InventaRio” (progetto fondato da Spinetti) cantata da Dadi Carvalho. “‘A rezza”, qui interamente in napoletano, vede la partecipazione al contrabbasso dello stesso Spinetti che è presente anche nel videoclip. Quest’ultimo è stato realizzato a Napoli, nella liuteria di Ciro Marzio, all’interno del settecentesco Palazzo San Felice, nel quartiere Sanità. La fotografia è del giovane direttore napoletano Emilio Costa.
Il brano “‘A rezza” fa parte dell’album “Suspiro”, ripubblicato da qualche settimana grazie all’etichetta Italian World Beat che ne cura anche distribuzione nazionale ed estera. Una nuova vita per il primo lavoro in studio della formazione partenopea, con una rinnovata veste grafica e due nuove canzoni (la stessa “‘A rezza” e ” ‘E ccerase”). L’immagine di copertina è del noto fotografo napoletano Mario Spada: uno dei suoi non convenzionali scatti della città, mai stereotipati.
Dodici tracce in tutto. Dieci classici della canzone napoletana e due originali: “‘A rezza” e “Suspiro”, la titletrack, di Marcello Smigliante Gentile. E poi brani di Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, ma anche Ernesto Murolo, Pasquale Jovino, Alfonso Mangione e Francesco Fiore. Un repertorio frutto di una ricerca storica accurata, che ha interessato anche brani talvolta dimenticati. Il tutto affrontato con grande modernità: gli arrangiamenti sono rispettosi e contemporanei insieme e l’interpretazione di Irene Scarpato trasmette pienamente la veracità della sua terra con la freschezza della sua età.
“Elaboriamo il nostro repertorio studiando quanto la città di Napoli ha prodotto nella sua storia musicale” raccontano i Suonno d’Ajere. “La nostra intenzione è quella di proporre brani meno diffusi, al fine di restituire loro dignità e spessore. L’approccio all’esecuzione è contemporaneo ma allo stesso tempo saldamente radicato nella tradizione, analizzata con rigore attraverso le fonti. Il sapore antico della nostra musica non toglie spazio al nostro essere giovani del terzo millennio.
L’obiettivo è restituire integrità alla tradizione canora partenopea, slegandola dall’immagine di vetrina per offrirla al pubblico in una forma approfondita“.