Il 2022 si apre nel segno di un increscioso episodio nel comune napoletano di San Sebastiano al Vesuvio. La stele intitolata alla memoria di Paolino Avella, giovane vittima innocente della criminalità, è stata oggetto di una serie di atti vandalici negli ultimi giorni.
Non si tratta di un episodio isolato. Lo scorso settembre, ignoti hanno falciato l’oleandro che era cresciuto spontaneamente accanto alla stele che giace in via Matteotti, proprio accanto all’albero contro il quale il giovane studente del liceo scientifico “Salvatore Di Giacomo” si schiantò nel tentativo di sfuggire a due rapinatori intenzionati a rubargli lo scooter. Era il 5 aprile del 2003 e Paolino Avella perse la vita 7 giorni prima di compiere la maggiore età.
Una vicenda che scosse profondamente i compagni di scuola del 17enne che fin da subito hanno riposto accanto a quell’albero oggetti, lettere e fiori, ergendolo a presidio di memoria ed impegno. La stele ha concorso ad “ufficializzare” l’esigenza di commemorare Paolino Avella in quella sede, seppure fin dai primi momenti è apparso chiaro che la presenza di un luogo di culto lungo quella strada, a qualcuno proprio non andava giù.
Nel corso degli anni, infatti, raid e atti di vandalismo si sono susseguiti con costante frequenza. Un modo per sondare la presenza e l’attenzione intorno a quell’altare commemorativo o forse una strategia ben mirata e finalizzata a sradicare quella stele e gli ideali di cui si fa promotrice.
L’avvocato Alfredo Avella, papà di Paolino e presidente della Onlus intitolata alla memoria del figlio, ha già provveduto ad allertare i carabinieri della locale stazione e si dichiara tutt’altro che intenzionato ad abbassare la guardia. Non si esclude, infatti, che nei prossimi giorni, grazie al supporto di un gruppo di volontari, vengano organizzate delle ronde per sorvegliare la zona, affinchè non si registrino nuovi atti di vandalismo.