Riprende dopo lo stop delle feste la programmazione del Teatro Tram di Napoli e lo fa con lo spettacolo natalizio che racconta miti e leggende napoletane: “A puteca de’ suonne perdute” ha iniziato il suo percorso in scena nella sala di via Port’Alba il 18 dicembre e da domani torna sul palco fino al 9 gennaio.
Miti e leggende napoletane rivisti attraverso una narrazione contemporanea che non li snatura ma anzi, li esalta in una voce corale fatta di magia e atmosfera fiabesca: dal Munaciello al Principe di Sansevero, dalla Regina Giovanna a Colapesce, ispirandosi a grandi testi come quelli di Benedetto Croce e Matilde Serao. Il regista Diego Sommaripa ha immaginato un viaggio suggestivo tra le leggende, le storie, i racconti di Napoli. Un cast ricchissimo – con molte sorprese – dà vita a uno spettacolo intrigante, ricco di musiche e momenti divertenti fino a un epilogo che è a metà tra il sogno e la realtà.
Sogni perduti nel tempo, storie dimenticate, da ritrovare e riportare in vita attraverso stratagemmi narrativi che sanno mediare tra tradizione e contemporaneità: il palcoscenico della sala di via Port’Alba si trasforma in una bottega d’artigianato, dove si restaurano oggetti vecchi, a volte abbandonati, a volte preziosi. Ma nel processo di restauro qualcosa si perde: non è l’originale che torna in vita, ma qualcosa di nuovo, un po’ antico e un po’ moderno. Ed è ciò che accade in scena: personaggi come il Principe di Sansevero, Colapesce, Maria la Rossa (la strega di Portalba), il Munaciello e altri ancora emergono dal passato di Napoli e diventano creature del presente. I protagonisti della tradizione prendono vita e forma come in un circo, come nella vita, per uno spettacolo che è tutto da scoprire, da ridere, da sognare.
«’A Puteca De’ Suonne Perdute” è un lavoro che nasce dall’esigenza di comunicare le difficoltà di “attività” per una piccola realtà teatrale – spiega Diego Sommaripa -. Il testo nel suo fulcro è volutamente ricco di metafore, una bottega di artigianato, è un teatro e i suoi tre Artigiani, con diverse mansioni e differenti caratteri, sono autori all’opera sul testo stesso che andranno a interpretare. Il legame che lega questa personale necessità comunicativa e le leggende napoletane viene affidato a un bambino, che introduce nel luogo sacro del teatro (la bottega) un dispositivo elettronico da far riparare. E’ proprio tramite la magia, vista con gli occhi di un bambino, che ci troviamo catapultati nello spettacolo in costruzione. Per questo voglio invitare tutti a venire a testimoniare il proprio sostegno a questo mondo: le sale sono luoghi sicuri, vi aspettiamo perché il teatro fa bene all’anima e in questo momento tutti ne abbiamo bisogno più che mai».
Quest’ultima settimana si andrà in scena con un cast parzialmente nuovo, come previsto fin dall’inizio per scelta della compagnia: da domani a domenica, oltre alla conferma di Diego Sommaripa (nel ruolo del Munaciello) e Vittorio Passaro (Colapesce), Adriano Falivene vestirà i panni del Principe di Sansevero; Diletta Boné Acampora quelli della Regina Giovanna; Christian Chiummariello e Vincenzo Lettieri si alterneranno nel ruolo del bambino.