Gli omicidi di due bambini di 7 e 2 anni hanno sconvolto l’Italia, soprattutto perchè entrambi sono stati uccisi da un genitore.
Daniele, 7 anni, è stato ucciso dal padre a Morazzone, in provincia di Varese.
Francesco, 2 anni, è stato ucciso dalla madre a Torre del Greco, in provincia di Napoli.
Da Nord a Su, due vicende di cronaca che scuotono l’Italia e che legittimano la chiamata in causa di psicologi e psichiatri per capire come e perchè un genitore può arrivare a togliere la vita al proprio figlio.
Un uomo di 40 anni, Davide Paitoni, detenuto ai domiciliari per aver accoltellato alla schiena un collega di lavoro, ha ucciso il figlio di 7 anni, Daniele, la sera del 1° gennaio 2022, nella sua abitazione in provincia di Varese a Morazzone. Dopo il delitto, si è recato a casa dei suoceri dove ha tentato di uccidere l’ex moglie, che era ospite nell’abitazione dei suoi genitori. Da quanto si è appreso, in fase di separazione Davide Paitoni aveva ottenuto di trascorrere il Capodanno con il figlio: quella sera avrebbe dovuto riconsegnarlo alla mamma.
L’uomo ha lasciato un biglietto sul corpo senza vita del figlio che ha poi chiuso nell’armadio, confessando il brutale delitto: “Mi dispiace, perdonami papà”. Nella breve missiva l’uomo ha confessato il suo gesto ed espresso “grande disprezzo“ per la moglie, che poi ha tentato di uccidere. Inoltre ha avvisato con un messaggio vocale suo padre, dicendogli di aver fatto del male a suo figlio e di non aprire l’armadio della sua camera da letto, dove ha nascosto il corpo del bambino ucciso con un fendente alla gola.
Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura di Varese in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo, bloccato dai carabinieri dopo un inseguimento in auto durante il quale il 40enne ha tentato di speronare i militari. In macchina aveva coltello e cocaina.
Gli inquirenti hanno reso noto che seppure non ci fosse stata una denuncia diretta da parte della moglie, in base ad alcune segnalazioni da parte di altri era stato aperto un codice rosso per maltrattamenti in famiglia. I presunti maltrattamenti segnalati sarebbero cominciati nel 2019.
Analoga sorte per il piccolo Francesco, un bambino di appena 2 anni, morto annegato nelle acque del mare di Torre del Greco nella tarda serata di domenica 2 gennaio 2022. Adalgisa Gamba, la madre 40enne del piccolo, ha confessato l’omicidio.
La donna, in fase di interrogatorio, ha confessato di aver contribuito alla morte del figlio nella convinzione che soffrisse di autismo. Nonostante gli interventi di alcuni presenti, per il piccolo di due anni e mezzo non c’è stato nulla da fare.
Secondo quanto riferisce la Procura, non c’era alcuna conferma dal punto di vista sanitario che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale. A dare l’allarme, il marito della donna: è stato lui a segnalare alle forze dell’ordine l’allontanamento da casa intorno alle ore 21. La donna è stata ritrovata in mare, sul litorale torrese, con il bambino tra le braccia.
Alcuni testimoni hanno raccontato di avere sentito la donna urlare e chiedere aiuto, anche se non è chiaro se anche lei fosse in acqua o se fosse rimasta sulla battigia. Alcuni ragazzi si sarebbero avvicinati per soccorrere lei e il bambino, ma non c’era più nulla da fare per il piccolo.
La donna è stata condotta nella caserma dei Carabinieri dove è stata interrogata, alla presenza del difensore di fiducia, dal pubblico ministero della Procura di Torre Annunziata che, al termine dell’interrogatorio, aveva emesso un decreto di fermo nei suoi confronti.