Due film, due registe, due conversazioni in presenza intorno alle storie che il cinema sa portare a galla e che diventano esperienza-esperimento comune. La rassegna EUROPA – Cinema al femminile ospitata all’Institut français Le Grenoble di Napoli fino al 20 dicembre nel sesto appuntamento di lunedì 29 novembre dà il benvenuto a un titolo polacco e a uno tedesco. Ad aprire le visioni sarà alle 17.30 il film “Fuga” diretto da Agnieszka Smoczynska; a seguire, dalle 19.30, il documentario drammatico di Alison Kuhn “The Case You”. Ideata dalla produttrice indipendente Antonella Di Nocera e coordinata da 15 06 Film con la direzione organizzativa di Elisa Flaminia Inno, la rassegna proporrà ancora incontri live con le autrici: il 6 dicembre arriverà la belga della federazione francofona Paloma Sermon-Dai (Petit Samedi) e il 13 dicembre l’italiana Federica Di Giacomo (Liberami). In sala, lunedì 29 novembre, con le autrici Smoczynska e Kuhn interverrà anche la direttrice del Goethe-Institut Neapel, Maria Carmen Morese.
Attese nel golfo vesuviano, entrambe le registe anticipano le intenzioni delle loro opere. Agnieszka Smoczynska dice che “‘Fuga’ è ispirato a una storia vera. La protagonista è senza memoria e prova a creare un futuro. Napoli è una città sospesa spesso tra identità e memoria e spero che il pubblico possa amare questo mio racconto”. Da parte sua Alison Kuhn rilancia: “Ho invitato cinque donne a ritirarsi in una sala del teatro per qualche giorno. In questo spazio protetto esploriamo ciò che le collega. Hanno vent’anni, sono attrici, e quattro anni fa – come centinaia di altre – hanno partecipato allo stesso casting dove sono avvenute sistematiche aggressioni sessuali. Ero anche io una delle candidate. Come molte mie colleghe volevo dimenticare quel giorno il più in fretta possibile. Tuttavia, poiché quel regista ha continuato l’abuso montando il suo film dal materiale di casting filmato, una disputa legale è attualmente in corso tra la casa di produzione e le attrici. Quasi nulla è stato reso pubblico. Oggi io stessa sono una regista e elaboro con le donne di ‘The Case You’ quel che è successo allora. Come è stato possibile che accadesse e cosa significa, ora, per le nostre vite e il nostro lavoro”.