In Costiera Amalfitana, al largo di Nerano, in prossimità del Fiordo di Crapolla, il piccolo isolotto Isca – chiamato comunemente “scoglio” per le misure molto contenute – è stato acquistato da Eduardo De Filippo nel 1949 dal banchiere Vittorio Astarita.
Si dice che il banchiere fosse così restio a cedere l’isolotto a De Filippo che soltanto l’intercessione di amici comuni permise all’attore e regista di realizzare il desiderio di acquistare quello scoglio che sarebbe presto diventato il suo rifugio.
Negli anni Cinquanta De Filippo costruì qui la villa nella quale si recava a caccia di relax e tranquillità tra una tournée e l’altra.
Si dice che proprio qui De Filippo incontrò, tra i bagnanti arrivati dalla Baia di Nerano, la futura compagna Isabella Quarantotti, con cui condivise molto del tempo passato a scrivere in riva al mare sull’isolotto affacciato sulla penisola sorrentina.
Fu sull’isolotto di Isca che Eduardo tradusse in napoletano “La Tempesta” di Shakespeare, mentre l’opera “Il Contratto”, del 1967, è ambientata a Massa Lubrense, il piccolo comune entro cui ricade l’isolotto che accompagnò per anni i momenti di quiete ed ispirazione del drammaturgo napoletano.
Acquistato dal drammaturgo napoletano nel 1949, l’Isolotto Isca è stato oggi venduto dagli eredi di Eduardo ai titolari del gruppo Antica Sartoria, già proprietario del Palazzo Doria D’Angri a Napoli.
Gli eredi di Eduardo De Filippo hanno venduto la proprietà dello Scoglio Isca a Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti, imprenditori già proprietari della società Antica Sartoria di Positano.
Dopo aver acquisito il Palazzo Doria D’Angri a Napoli – oggi residenza di lusso con sei esclusive camere affrescate, una sala cinema ed un terrazzo panoramico di 300 metri quadrati – il gruppo imprenditoriale di Antica Sartoria diventa quindi proprietario anche dell’Isolotto di Eduardo.
Il prezzo della trattativa è top secret ma come riportato da ‘La Repubblica’ la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro.
L’idea degli imprenditori di Positano sarebbe quella di trasformare la villa di De Filippo in un grande resort di lusso, presumibilmente sullo stile di quanto già fatto al palazzo del Vanvitelli da cui Garibaldi annunciò l’annessione del Regno delle Due Sicilie all’Italia.