Nuove misure al vaglio dell’esecutivo per limitare la circolazione del coronavirus, anche in vista delle festività natalizie, per scongiurare le ennesime chiusure e lockdown localizzati. Fra gli scenari proposti anche quello di un pass per immunizzati e guariti che permetterebbe di accedere a bar ristoranti e altre attività, da cui sarebbe invece escluso chi ottiene la certificazione verde tramite tampone.
Tra le ipotesi più battute spicca quella del Super Green Pass che prevede delle correzioni rispetto alla versione “standard”.
In primis, tra le soluzioni al vaglio del governo, vi è l’ipotesi di ridurre la validità della certificazione verde da 12 a 9 mesi, se non addirittura a 6.
La conferenza delle regioni ha poi proposto il “Super Green Pass”, valido solo per vaccinati e guariti dal Covid-19. Esclusi, dunque, coloro che ottengono il certificato sottoponendosi a test molecolare.
La certificazione permetterebbe solo a guariti e vaccinati di accedere alle strutture che impongono l’obbligo di green pass.
Si andrebbe così a delineare una netta distinzione tra i cittadini in possesso dei requisiti necessari per accedere al Super Green Pass e quelli aventi diritto al Green Pass ottenibile tramite tampone, che potrebbe essere utilizzato invece solo per andare a lavorare e per i servizi essenziali.
Per ottenere il Super Green Pass, quindi, ci si dovrebbe esclusivamente vaccinare oppure essere guariti dal Covid-19.
L’esecutivo sta anche cercando di accelerare la campagna vaccinale per il richiamo con le terze dosi. Dal 22 novembre gli over 40 potranno già ricevere la terza dose a patto che siano scaduti i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale.
Intanto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha assicurato che “il lockdown per i no vax non è oggetto di decisione”.