La festa di Ognissanti, anche conosciuta come festa di tutti i Santi, cade il 1° novembre ed anticipa la commemorazione dei defunti, che invece si celebra 2 novembre.
Una ricorrenza segnata in rosso sul calendario, celebrata da secoli, a riprova delle antiche origini della festa di tutti i Santi.
Le commemorazioni dei santi, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad esser celebrate nel IV secolo. Le prime tracce di una celebrazione generale risalgono ad Antiochia, e fanno riferimento alla domenica successiva alla Pentecoste.
Si tratta della celebrazione dell’anniversario della trasformazione del Pantheon nella chiesa dedicata alle Vergini e a tutti i martiri, avvenuta proprio il 13 maggio.
Se in origine la celebrazione cadeva a maggio, come mai oggi, la festa di Ognissanti, cade il 1° novembre?
Fu Papa Gregorio III a scegliere come data di riferimento quella della consacrazione della cappella a San Pietro alle reliquie dei Santi Apostoli e di tutti i Santi, martiri e confessori.
Ai tempi di Carlo Magno, la festa veniva ormai celebrata quasi ovunque in novembre, tanto che il 1º novembre venne decretato festa di precetto nell’835 da parte del re franco Luigi il Pio. Fu poi papa Gregorio IV a emettere il decreto con il consenso di tutti i vescovi.
Da sempre la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre è sempre stata considerata in qualche modo magica. Originariamente si chiamava Nos Galan-Gaeaf, ovvero notte delle Calende d’inverno, e rappresentava il momento di maggior contatto tra i vivi e i morti.
Nell’antichità le festività che ricadevano tra ottobre e novembre erano per lo più legate al mondo agricolo e pagano. Successivamente con l’affermarsi del cristianesimo si aggiunse un significato spirituale e religioso che porta a commemorare da una parte la natura e dall’altra il mondo dell’aldilà e dei morti.
A conferire una veste religiosa alla festa fu Papa Bonifacio IV e accanto ad essa venne mantenuta quella legata alle antiche tradizioni pagane. Tutt’oggi la festa cristiana di Ognissanti cade il primo novembre, ovvero il giorno successivo alle Calende d’inverno, mentre il 2 novembre è il giorno dedicato alla commemorazione dei morti.
Celebrata in tutto il mondo la storia di questa antica festa è ricca di curiosità e vicissitudini. Scopriamo quelle più strane e interessanti.
Partiamo dal Messico dove la festa di Ognissanti, soprattutto nella zona di Veracruz, è dedicata al ricordo gioioso dei cari estinti. La credenza vuole che i morti tornino tra i vivi per circondarsi del calore dei parenti e degli amici. In occasione di questa festa l’unica regola è: farsi trovare felici e allegri per accogliere al meglio i propri cari defunti.
Spensieratezza e gioia sono le parole d’ordine di questo giorno anche nelle Filippine. In occasione di questa festa i filippini, se residenti in altre parti del mondo, fanno di tutto per rientrare a casa per trascorrere la sera del 31 ottobre e i primi due giorni di novembre godendo del calore delle loro famiglie.
In Cina, invece, dove si crede che in questo giorno si aprano le porte dell’Inferno, viene celebrata la festa dei fantasmi; in questo caso la tradizione chiede agli abitanti di preparare un posto a tavola in più in modo che le anime dannate possano placare il loro appetito.
Ci spostiamo nella Louisiana, a New Orleans dove prima del giorno dei Santi, si celebra Halloween, la festa celtica di origini anglosassoni. Gli abitanti della città si travestono, prendendo spunto da ogni tipo di creatura soprannaturale.
In Bolivia le donne cucinano i dolcetti, le torte, le focacce e tutte le squisitezze destinate ad accompagnare i defunti durante il loro passaggio nell’aldilà, in una sorta di estremo saluto che, secondo la tradizione, serve soprattutto ad aiutare l’anima di chi è deceduto negli ultimi mesi a lasciare definitivamente la casa dei vivi.
Alle Mauritius, invece, si commemorano i propri defunti secondo la Chiesa cattolica Romana anche se le festività sono seguite dalla maggior parte delle diverse comunità religiose. I Mauriziani si recano nei cimiteri in omaggio ai loro defunti con animo gioioso e allegro. La cerimonia vuole che le tombe vengano lavate e decorate con fiori e venga preparato il piatto preferito del defunto che si accompagna con un bicchiere di rhum.
Ci spostiamo in Europa dove a Cadice nel sud della Spagna, dove questo è un giorno felice. Tanto che a Cadice il primo novembre è diventato il festival della gastronomia locale e d’importazione. Per una settimana si svolgono diversi eventi e gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre la città andalusa diventa la meta più ambita della Penisola Iberica.
In Polonia la festa d’Ognissanti e il giorno dei morti sono molto sentite tanto che i cimiteri vengono quasi presi d’assalto dai visitatori.
Francia i cimiteri francesi si accendono di un’atmosfera suggestiva con candele e decorazioni di crisantemi. Le famiglie colgono l’occasione per riunirsi e onorare la morte celebrando la messa in chiesa: anch’essa ornata da crisantemi, candele e bandiere.
Infine arriviamo in Italia dove lo spirito non è certo gioioso e felice come quello degli altri paesi nel mondo, ma nonostante non sia una giornata gioiosa e di festeggiamenti allegri anche qui la tradizione di trascorrere la giornata per visitare i propri cari defunti si ripete puntualmente ogni anno.