Tra i sussidi e le agevolazioni introdotte dal Decreto Sostegni bis concesse a nuclei familiari, lavoratori ed imprese, spicca il bonus casa che prevede una serie di agevolazioni per i giovani di età inferiore ai 36 anni, sull’acquisto di una prima casa. Dunque, si tratta di un benefit pensato dalla cabina di regia del Governo Draghi come sostegno economico a chi è in procinto di contrarre un mutuo per l’acquisto del primo immobile.
Il sussidio, disciplinato dall’Agenzia delle Entrate, comprende più agevolazioni non solo per il mutuo, ma anche riguardanti i costi che si sostengono al momento di accensione dello stesso.
Tali spese potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19%. I benefici più importanti, però, si ravvisano nello sgravio fiscale, una sorta di “sconto” che va ad interessare l’imposta di registro, catastale e ipotecaria.
Il risparmio in termini di spese sarà differente se l’immobile viene acquistato da un privato o da un’impresa di costruzione. Nel primo caso, non essendo prevista l’applicazione dell’IVA sulla vendita per l’acquirente privato, il risparmio si realizzerà su più fronti.
Anche chi ha superato il limite anagrafico dei 36 anni, potrà attenere una serie di vantaggi da un Bonus Casa, senza tener conto di requisiti reddituali o anagrafici.
Gli under 36 avranno diritto ad uno sconto del 100% sull’ammontare complessivo di imposte da versare.
I proprietari under 36 saranno esentati dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale e in alcuni casi anche dall’IVA.
Inoltre, lo Stato, grazie al nuovo stanziamento del fondo Consap, si fa garante dell’80% del prezzo di listino della prima casa, alla condizione che lo stesso non ecceda i 250.000 euro e che il reddito ISEE del proprietario dell’immobile non superi la soglia dei 40.000 euro.
Fino al 31 dicembre 2021, tutti coloro che saranno in grado di dimostrare un peggioramento del proprio status economico, potranno richiedere un’interruzione temporanea delle rate del mutuo da versare.
Quindi, il Bonus Casa 2021 non si presenta come un contributo vincolato al rispetto di soglie massime o minime di ISEE, tanto meno esiste un limite anagrafico che ammette o taglia fuori dall’agevolazione persone.
Tuttavia, come per qualsiasi altro bonus è necessario rispettare alcuni requisiti per poterne usufruire.
Innanzitutto, gli sgravi fiscali dallo stesso derivanti, si applicano solo sull’acquisto di immobili appartenenti a specifiche categorie catastali.
Nella fattispecie, sono ammessi al Bonus Casa gli edifici facenti parti delle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11.
Non possono, invece, ambire al contributo gli immobili definiti di “lusso”, rientranti nelle categorie A/1, A/9 e A/8, mentre gli edifici classificati come pertinenze collegate all’immobile principale (C/2, C/6, C/7) sono coperti dal Bonus Casa 2021.
In caso contrario si potrà provvedere al cambio di residenza, presso l’immobile acquistato, usufruendo delle agevolazioni prima casa. Tale passaggio, secondo quanto disposto dalla normativa, deve essere effettuato entro 18 mesi.
Attenzione a non tralasciare le condizioni che portano all’esclusione dal Bonus Casa 2021. In tal caso, si dovrà rinunciare all’agevolazione e restituire eventualmente quanto risparmiato sulle imposte, oltre a dover pagare una sanzione di ammontare pari al 30% del valore complessivo delle stesse.
Sono svariati i casi che possono far decadere dal Bonus Casa 2021 corrisposto sull’acquisto del primo immobile. Innanzitutto, se si forniscono false o mendaci dichiarazioni.
Anche la vendita dell’immobile è causa di decadenza.
Per legge, infatti, chi acquista la prima casa servendosi del Bonus non potrà metterla in vendita trascorsi meno di 5 anni dall’acquisto. L’unica chance a disposizione per venire meno a tale obbligo è di acquistare una nuova casa, entro questi 5 anni, che rispetti tutti i requisiti fissati per le agevolazioni prima casa.
Altra condizione che contribuisce a far perdere il Bonus Casa 2021 è il non passaggio della residenza al nuovo immobile entro il termine di 18 mesi stabilito dalla normativa, come visto nel precedente paragrafo.
Infine, il beneficio decade se il proprietario è in possesso di un’altra casa precedentemente acquistata usufruendo delle agevolazioni implicite nel Bonus Casa e non procede alla sua vendita trascorsi 12 mesi dall’acquisto del secondo immobile.
In sintesi, mentre per poter beneficiare degli sgravi fiscali connessi al Bonus Casa 2021 riguardante l’acquisto del primo immobile si prende in considerazione l’età del futuro proprietario, che deve essere inferiore ai 36 anni, la garanzia statale sul mutuo prima casa richiede il rispetto del requisito reddituale: un ISEE non eccedente i 40.000 euro.