Ennesima tragedia su un set cinematografico: Halyna Hutchins, direttore della fotografia, ha perso la vita durante le riprese di un film western in un ranch di Santa Fe.
Ad Alec Baldwin era stata consegnata un’arma carica da un assistente alla regia che gli aveva indicato fosse sicura, ma l’arma non era caricata a salve.
Lo rivelano i primi documenti sull’indagine diffusi dai media americani. Secondo gli investigatori, l’assistente alla regia, David Halls, non sapeva che l’arma avesse proiettili veri prima di consegnarla a Baldwin.
La responsabile del controllo armi sul set di Santa Fe, luogo della tragedia in cui è rimasto coinvolto Alec Baldwin, era una giovane di vent’anni al primo incarico.
L’assistente aveva consegnato la pistola a Baldwin urlando “cold gun”, il che significava che l’arma non avesse proiettili veri. A quel punto l’attore ha colpito il direttore della fotografia Halyna Hutchins al petto, uccidendola. Mentre il regista Joel Souza, che si trovava dietro di lei, è rimasto ferito. Gli investigatori hanno sequestrato tutte le armi e le munizioni presenti nel set, le macchine fotografiche e le apparecchiature informatiche e gli abiti indossati dagli attori al momento della sparatoria.
Non si tratta di un episodio isolato. La vicenda, infatti, riporta alla mente tante altre morti maturate in circostanze analoghe.
La scena più eclatante è quella che portò alla morte di Brandon Lee, durante le riprese del film “Il Corvo”. Lee era in piedi su un tavolo, mentre i criminali gli sparavano contro una raffica di colpi. Una delle armi non era caricata a salve e Lee perse la vita sul set. La tragedia nel 1993, Brandon Lee aveva 28 anni, era il figlio della star delle arti marziali Bruce Lee. A colpirlo, secondo l’indagine, fu un proiettile calibro 44 che si conficcò vicino alla spina dorsale. Un account Twitter gestito dalla sorella di Lee, Shannon, ha dichiarato: “I nostri cuori sono con la famiglia di Halyna Hutchins e Joel Souza e tutti coloro che sono coinvolti nell’incidente di ‘Rust’.
Nel 1984, l’attore Jon-Erik Hexum morì dopo essersi sparato alla testa con una pistola a salve mentre fingeva di giocare alla roulette russa con una Magnum 44 sul set della serie televisiva ‘Cover Up’.
Nel 1983 tre persone, tra cui due bambini, sono morte durante la lavorazione del film ‘Ai confini della realtà”. Vic Morrow e gli attori bambini Myca Dinh Le (7 anni) e Renee Shin-Yi Chen (6 anni) sono morti in un incidente che ha coinvolto un elicottero utilizzato sul set. L’elicottero volava ad un’altitudine di soli 8 metri, troppo bassa per evitare le esplosioni dei fuochi d’artificio utilizzati sul set. Quando le esplosioni hanno reciso il motore di coda, l’elicottero ha perso il controllo e si è schiantato, decapitando Morrow e Le con le sue lame e investendo in pieno Chen.
Anche ‘Top Gun’ ha registrato una vittima sul set: il pilota acrobatico Art Scholl, 53 anni, era stato ingaggiato per fare il lavoro di ripresa in volo per il film. Durante una scena di volo acrobatico Scholl ha perso il controllo del suo Pitts S-2 e si è schiantato nell’Oceano Pacifico al largo della costa meridionale della California. Top Gun è stato dedicato alla sua memoria.
Nel 2008, nel thriller di fantascienza ‘Jumper’ con protagonista Samuel L. Jackson, per gli effetti speciali si utilizzava una miscela di sabbia congelata, terra e ghiaccio. Lo scenografo David Ritchie è stato dichiarato morto sulla scena dopo che un grosso pezzo di sabbia e ghiaia ghiacciata gli è caduto addosso dalla cima di un muro.
Nel film d’azione del 2002 ‘XXX’ con Vin Diesel, Harry L. O’Connor, la controfigura di Diesel, è morta in un incidente durante le riprese, in una scena in cui avrebbe dovuto scendere da un ripido pendio per poi paracadutarsi su un sottomarino. Quando O’Connor non è riuscito a calarsi in corda doppia abbastanza velocemente, ha colpito un ponte ed è rimasto ucciso all’istante.