Il decreto varato nel pomeriggio di giovedì 7 ottobre dal consiglio dei ministri porta – solo in zona bianca – al 100% la capienza di teatri, cinema e luoghi di cultura, anche al chiuso, e al 50% quella delle discoteche, sempre al chiuso, a patto che dispongano di impianti di aereazione idonei, andando dunque oltre le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che aveva indicato nell’80% la capienza massima per cinema, teatri e sale al chiuso e al 35% quella per le discoteche. I locali da ballo all’aperto invece riapriranno con il 75% dei clienti.
Aumenta anche la presenza di pubblico nei palazzetti dello sport che potranno arrivare fino al 60% della capienza mentre per gli stadi si resta fermi al 75. Riaperture naturalmente con Green Pass obbligatorio e solo in zona bianca a partire da lunedì 11 ottobre. In zona gialla, invece, le capienze saranno ancora ridotte.
Approvato all’unanimità l’allentamento delle restrizioni: i ministri concordano sulla necessità di intensificare le riaperture visto l’andamento della pandemia rimasto stabile ormai a quasi un mese dall’apertura delle scuole e con la campagna vaccinale che ha ormai immunizzato l’80% della popolazione.
Nelle discoteche e sale da ballo si entrerà muniti di green pass e mascherine. La bozza del decreto, prevede che “in zona bianca le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati sono consentite nel rispetto di protocolli e linee guida”, ma “la capienza non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso”.
“Nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività – si legge inoltre nella bozza – deve essere garantita la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo dell’aria, e restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie previsti dalla vigente normativa, ad eccezione del momento del ballo”.
“In zona bianca, l’accesso agli eventi e alle competizioni” sportive “è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19, e la capienza consentita non può essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 60 per cento al chiuso”. Si legge nella bozza del decreto all’esame del Cdm.
Nel testo si specifica che le misure si applicano “per la partecipazione del pubblico sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip), riguardanti gli sport individuali e di squadra, organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali sia agli eventi e alle competizioni sportivi diversi da quelli sopra richiamati”.
“Non sarà più necessario rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro per i visitatori nei musei, negli altri istituti e luoghi della cultura”.
“In zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19″. Ed ancora: “In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata”. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo dl sulle riaperture sul tavolo del Cdm.
Inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture. All’articolo sulle “disposizioni urgenti in materia di spettacoli aperti al pubblico, di eventi e competizioni sportive e di discoteche” è infatti previsto che “a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa”, si applichi “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”.
Novità anche sui controlli nei luoghi di lavoro dove dal 15 ottobre sarà obbligatorio, nel pubblico e nel privato, avere la certificazione verde. Per “esigenze organizzative” il datore di lavoro potrà chiedere di verificare il possesso del green pass in anticipo rispetto all’inizio del turno di lavoro.
Lo prevede la bozza del decreto che aumenta le capienze. “In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro – si legge – i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni” sul green pass “con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative”.
Torna l’esame per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, sessione 2021. Ma per “l’accesso ai locali deputati allo svolgimento delle prove d’esame è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19”. “La mancata esibizione da parte dei candidati al personale addetto ai controlli” del green pass costituisce infatti “motivo di esclusione dall’esame”.