San Sebastiano al Vesuvio si lascia alle spalle un week end apparentemente calmo, ma che ha fatto registrare due episodi cruciali che rilanciano l’allarme criminalità.
Oltre all’ennesimo raid vandalico indirizzato alla stele dedicata a Paolino Avella, 17enne vittima innocente della criminalità, i carabinieri di San Sebastiano al Vesuvio hanno fermato due minorenni provenienti dal limitrofo quartiere Ponticelli, armati come “due ninja”.
Nel corso della serata di domenica 26 settembre, i Carabinieri della locale stazione, mentre erano intenti ad effettuare un posto di controllo in via libertà, hanno notato due giovani a bordo di uno scooter. I militari gli hanno intimato l’alt, ma i ragazzi hanno tentato di fuggire, innescando così un inseguimento terminato poco dopo.
I Carabinieri li hanno bloccati e poi denunciati a piede libero.
I 2 minorenni, un 15enne e un 17enne, entrambi di Ponticelli, dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e di porto di armi o oggetti atti ad offendere. Quando li hanno perquisiti, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato delle armi fuori dal comune: un “nunchaku” – arma anticamente utilizzata dai ninja – sotto la sella e un punteruolo nel borsello di uno dei due giovani.
I Carabinieri, prima di affidarli ai rispettivi genitori, hanno sanzionato i minori per guida senza casco, guida senza la copertura assicurativa e per guida senza patente perché mai conseguita.
Nelle ore precedenti, ignoti sono entrati in azione per radere al suolo l’oleandro cresciuto spontaneamente accanto alla stele in memoria di Paolino Avella, il 17enne studente del liceo scientifico “Salvatore Di Giacomo” di San Sebastiano al Vesuvio che perse la vita il 5 aprile del 2003, nel tentativo di sfuggire ai malviventi che intendevano rubargli lo scooter. La corsa di Paolino fu bruscamente arrestata in via Matteotti, quando i due speronarono la ruota posteriore del ciclomotore guidato dal giovane che 5 giorni dopo avrebbe compiuto 18 anni, facendolo schiantare contro l’albero che giace in via Matteotti e che nel corso di questi anni non ha mai smesso di essere un prezioso luogo di memoria.
Non si tratta di un episodio isolato. Nel corso degli anni, la stele che ricorda la storia e il sacrificio di Paolino, è stata più volte vandalizzata.
Una triste vicenda che non ha cambiato il corso degli eventi: rapine e furti, soprattutto ai danni dei giovani, sono all’ordine del giorno ancora oggi. Ad avere la meglio sono ancora le stesse dinamiche che hanno portato alla morte di Paolino Avella.
San Sebastiano al Vesuvio, comune distinto, ma non distante dal degrado e dalla povertà che regna nei plessi di edilizia popolare che pullulano nei quartieri adiacenti, seguita ad essere percepito come un terreno facile da depredare per i “Robin Hood” moderni, convinti di agire nel giusto, saccheggiando i “figli di papà” per arricchire sé stessi.